Cronache
Appalti, la nuova legge punto per punto
di Angelo Lucio Lacerenza*
Approvata ieri in Senato la legge contenente i principi che il Governo dovrà seguire nel redigere le nuove norme sugli appalti pubblici a partire dal prossimo mese di aprile. Le novità riguardano l’intero “arco di vita” dell’appalto, a partire dalla sua fase iniziale, rafforzando il ruolo della pubblicità informatica dei bandi anche per il tramite dei portali delle stazioni appaltanti.
La fase della partecipazione alle gare è disciplinata nella duplice direzione di semplificare le procedure e di favorirne l’accesso alle PMI, che rappresentano il nocciolo duro (circa il 99%) delle imprese italiane. Su questo terreno operano i principi di proporzionalità dei requisiti di gara, gli appalti a “km zero”, la suddivisione in lotti, la possibilità di coinvolgere le PMI nei grandi appalti e la revisione dell’avvalimento per evitare che il prestito artificioso dei requisiti di gara possa danneggiare le imprese sane sul mercato. E’ prevista anche la revisione delle procedure seguite da Consip e dalle centrali di acquisto al fine di favorire la partecipazione delle PMI alle gare centralizzate.
Novità sono previste in materia di aggiudicazione con la previsione dell’offerta economicamente più vantaggiosa quale criterio prevalente da applicare per gli appalti ad alta intensità di manodopera, nonché in alcuni settori particolari (servizi sociali, ristorazione ospedaliera), relegando il prezzo più basso per gli appalti di beni e servizi standardizzati.
Mai come ora il tema dei controlli sull’esecuzione degli appalti è all’ordine del giorno; ed infatti il nuovo codice, anche per scongiurare episodi di malaffare, prevedrà verifiche effettive sull’operato degli operatori, misure per contenere il ricorso a varianti in corso d'opera, nonché l’accelerazione delle procedure esecutive nel duplice obiettivo di consentire agli enti di conseguire i risultati dell’appalto e alle imprese di ultimare i lavori con l’incasso dei relativi corrispettivi.
Molto innovativa è la disciplina del subappalto, laddove all’obbligo (già oggi vigente) per le imprese di segnalare in gara le parti da subappaltare, si affianca l'obbligo di indicare, in alcuni casi, una terna di nominativi di subappaltatori, nonché il pagamento diretto delle piccole imprese subappaltatrici per alcune fattispecie di appalto al fine di assicurare liquidità in un momento di crisi come quello attuale.
Il tema della legalità è concentrato nel rafforzamento del ruolo di raccomandazione, controllo e sanzionatorio in capo ad ANAC e nella istituzione, sempre presso ANAC, di un albo dei commissari di gara. Analogo albo sarà tenuto presso il Ministero delle Infrastrutture per i responsabili dei lavori, direttori dei lavori e collaudatori.
A fronte di tali direttrici seguirà il lavoro della Commissione di studio insediata presso il Ministero delle Infrastrutture chiamata ad elaborare il testo del nuovo Codice. Nell’auspicio di tutti, imprese ed enti, che sia snello e superi le ombre di quello attuale.
*Avvocato in Roma