Cronache
"Aquarius, Madrid non può accusare l'Italia. Salvini può fare bene se..."

INTERVISTA/ Il giurista Giuseppe Nesi, ex consigliere giuridico alle Nazioni Unite, analizza la vicenda Aquarius
Giuseppe Nesi, preside della facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Trento ed ex consigliere giuridico del presidente dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite, analizza in un'intervista ad Affaritaliani.it i temi legati al diritto internazionale della vicenda Aquarius.
Professor Nesi, quali sono le regole del diritto internazionale legate ai migranti?
La regolamentazione dal punto di vista giuridico è abbastanza semplice. Basterebbe concentrarsi su quelle regole andando al di là delle dichiarazioni ideologiche. Esistono delle norme di diritto internazionale precise, in primis la convenzione di Montego Bay del 1982. Questa convenzione prevede che chi è in difficoltà in mare vada soccorso. Stop. Sul principio generale del diritto del mare si incardinano poi una serie di norme europee. La convenzione di Dublino e i regolamenti europei creano degli obblighi per gli Stati sul trattamento delle persone che richiedono asilo. Il regolamento di Dublino prevede che lo Stato che ospita per primo i richiedenti asilo debba esaminarne le domande. Allo stesso tempo un'ulteriore normativa europea ha stabilito, vista l'ampiezza del fenomeno, che l'ospitalità sia un dovere di tutti gli Stati secondo criteri di ripartizioni, le famose quote, che dovrebbero servire a ripartire il peso dell'accoglienza.
Quote che però, in larga parte, non sono state rispettate...
Sì, e i tentativi di modificare il regolamento di Dublino non sono andati a buon fine perché in realtà costituivano un peggioramento oggettivo della situazione degli Stati membri, soprattutto di quelli di prima accoglienza. Paradossalmente, nel progetto di riforma, non si affrontava il tema della ripartizione e delle sanzioni a carico degli Stati che non adempivano. Dai 250 mila euro pro capite si sarebbe passati a 30 mila euro pro capite. Un cambiamento che non avrebbe dunque aiutato l'Italia e la Grecia ma proprio l'opposto. In realtà tutti si sono opposti per motivi diversi e alla fine anche la Germania ha convenuto che la riforma non si doveva fare.
Fa bene il governo a chiedere maggiore aiuto da parte degli altri Stati Ue?
Fa bene a farlo, così come faceva bene a chiederlo il governo precedente. Credo si debba andare oltre un dibattito ideologizzato. Occorre non tanto rivedere il regolamento di Dublino quanto semmai riflettere sull'intera politica migratoria dell'Ue, perché è stata immaginata in un'epoca nel quale il fenomeno non aveva queste dimensioni. Chiedere aiuto non deve significare un venire meno della solidarietà ma semmai avere una ripartizione più equa tra gli Stati membri.
Salvini ha fatto bene a mostrare i muscoli sul caso Aquarius?
Io credo che il governo abbia fatto bene a far presente all'Europa l'esigenza della condivisione. Il problema è che con questa vicenda di Aquarius si rischia di arrivare a una situazione paradossale. L'Italia ha accolto centinaia di migliaia di persone salvandole in mare ma l'unica cosa che si ricorderà è che la Spagna ha accolto una nave di profughi che noi non abbiamo voluto. Una Spagna che, ricordo, non ha certo mostrato un atteggiamento benevolo in altre circostanze. Basti pensare alla politica dei respingimenti o a quanto accade a Ceuta dove si spara.
Ma il fatto che la nave sia stata accettata dalla Spagna è una vittoria come ha detto il governo Conte?
Certo la disponibilità della Spagna è una buona cosa ma io non griderei alla vittoria. Non è così che si elimina il fenomeno migratorio e non si può pensare che si possa continuare sempre così in futuro. Preferirei che fosse presentata come una vittoria l'accoglienza di altre 900 e più persone che avverrà domani a Catania. Questo dà il senso della coerenza del nostro Paese.
Pare il governo stia creando un doppio binario: migranti salvati dalla Marina sì, navi ong no. E' così?
Certamente la vicenda delle ong rischia di complicare ancora di più le cose. Non penso però si possa vietare alle ong di fare il proprio mestiere, che è quello di salvare vite umane. Sono d'accordo che spetta agli Stati farsi carico di certi temi ma non è corretto pensare di fermare la lodevole attività delle ong, a meno che non si provi che esistano pratiche fraudolente insieme ai trafficanti di esseri umani. Cosa che per adesso non si può sostenere e che io non credo.
Il ministro della Giustizia della Spagna ha dichiarato che l'Italia rischia conseguenze penali per il caso Aquarius. E' davvero così?
No, l'Italia non rischia nulla e il ministro della Giustizia dimostra poca conoscenza delle leggi, oltre che scarso acume politico. Un annuncio di questo genere finisce per dividere ancora di più invece che unire. Se la Spagna accusa l'Italia le persone che vogliono l'accoglienza si sentiranno a disagio e quelle che invece la respingono saranno ringalluzzite. La Spagna ha fatto un bel gesto, basta. Fare dichiarazioni di questo genere fa pensare che dietro alla solidarietà ci fossero altri giochetti politici. Gesti come quello di Aquarius non si possono fare per rivendicare la propria bontà.
Ma ora come può reagire l'Italia?
Si può reagire in due modi. Si può far presente a Madrid dei loro respingimenti e dell'uso delle armi a Ceuta e Melilla. In questo caso si darebbe un pugno nello stomaco alla Spagna. Oppure si puàò voler essere cooperativi e far presente che l'Italia accoglie da anni centinaia di migliaia di migranti ed è il caso che anche loro contribuiscano. Vedremo, ma purtroppo la sensazione è che su questo tema così importante si facciano troppi giochetti politici.
Il governo Conte può riuscire a creare una maggiore cooperazione tra gli Stati dell'Ue sul tema migranti oppure rischia di creare più divisioni?
Se Salvini è in condizione di non farsi dettare la linea da Orban allora credo che questo governo possa portare a un miglioramento della cooperazione e può fare cose importanti. Se invece dovesse accadere il contrario sarebbe un problema, anche perché credo che gli interessi dell'Ungheria e dei paesi di Visegrad in genere siano molto diversi da quelli dell'Italia. Potremo giudicare Salvini e il governo sulla base dei fatti. Se la vicenda Aquarius significa che l'Italia vuole chiedere maggiore cooperazione facendo valere la propria tradizione di solidarietà avremo grandi effetti positivi. Se invece si volessero solo alzare dei muri gli effetti sarebbero negativi per l'Italia e per l'Europa. Vedremo.
@LorenzoLamperti