Cronache
Filippine, attacco islamico ai cristiani: 14 morti

Ribelli musulmani hanno attaccato un villaggio cristiano nel sud delle Filippine - centro agricolo in provincia di Sultan Kudarat nell'isola meridionale di Mindanao -, uccidendo almeno 9 fedeli. Lo ha comunicato un portavoce militare, capitano Joan Petinglay specificando che oltre le nove vittime, abitanti di un villaggio cristiano assassinati dai Combattenti per la Libertà del Bangsamoro Islamico (Bangsamoro Islamic Freedom Fighters), almeno cinque sono ribelli uccisi dalle forze governative negli scontri scoppiati nelle province di Sultan Kudarat, Maguindanao e Nord Cotabato.
Petinglay ha detto che negli scontri c'erano circa 200 ribelli ma, ha spiegato, l'esercito era a conoscenza degli attacchi imminenti contro la festività natalizia, ed era stato in grado di avvertire gli abitanti dei villaggi ordinandogli di non lasciare le case o avventurarsi fuori: "Altrimenti ci sarebbero stati molti più morti". I Combattenti per la Libertà del Bangsamoro Islamico, estremisti che millantano su YouTube l'alleanza con lo Stato Islamico-Is, nel 2011 si sono separati dal più grande gruppo di ribelli di Mindanao (Moro Islamic Liberation Front), quando quest'ultimo fronte ha intrapreso negoziati di pace con il governo.
Miriam Ferrer, capo negoziatore del governo nei colloqui di pace con il Fronte di Liberazione Moro Islamic, ha detto che sette contadini sono stati uccisi a distanza ravvicinata mentre lavoravano nei campi di riso e altri due civili sono morti in un attacco con granata su una cappella nella vicina provincia del Nord Cotabato. Secondo il racconto di Ferrer i ribelli usavano i civili come scudi per difendersi dall'esercito.
Il gruppo Bangsamoro vuole creare uno Stato islamico nel sud del Paese a maggioranza cattolica, obiettivo condiviso da un altro piccolo gruppo militante, quello di Abu Sayyaf, noto per bombardamenti, decapitazioni e rapimenti di stranieri nella parte occidentale di Mindanao. L'attacco di oggi rompe la tregua stabilita dal Moro Islamic Liberation Front e il governo, un cessate il fuoco di 12 giorni a partire dal 23 dicembre per le celebrazioni del Natale e le vacanze di Capodanno. Le forze dell'ordine hanno messo sotto sorveglianza centri commerciali, chiese, stazioni di autobus e terminal dei traghetti per tutelarsi da possibili attacchi.
Proprio oggi papa Francesco durante l'Angelus ha parlato dei cristiani perseguitati, nuovi martiri, ricordando la figura del primo martire cristiano, Santo Stefano. Sul Twitter ufficiale del Pontefice, è apparso lo stesso appello.
Preghiamo per i cristiani che sono perseguitati, spesso con il silenzio vergognoso di tanti.