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Cronache
Barreca vede i demoni anche in carcere. "È ​​​​​​​in perenne stato delirante"
GIOVANNI BARRECA

Strage di Altavilla, il legale di Barreca su Affari: "E' in un continuo stato delirante. Se sa della figlia? Ha solo chiesto se sta bene"

Emergono ogni giorno dettagli sempre più macabri nella strage di Altavilla Milicia, una storia di fanatismo religioso, delirio mistico collettivo, ignoranza e crudeltà che ci riporta ai secoli bui. Sotto il faro degli inquirenti Giovanni Barreca, la figlia 17enne di quest’ultimo, Sabrina Fina e Massimo Carandente, accusati a diverso titolo di tortura, omicidio plurimo aggravato e occultamento di cadavere. Posizioni che solo sulle carte, quelle della Procura di Termini Imerese, parrebbero analoghe: sì perché mentre la coppia di palermitani (che si sono avvalsi della facoltà di non rispondere) e la 17enne sono accusati di aver avuto un ruolo attivo nelle sevizie di Antonella Salamone e dei suoi figli Kevin e Emanuel, ancora nebuloso appare il ruolo avuto da Giovanni Barreca.

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L’uomo è stato di fatto l’unico ad aver telefonato al 112 domenica 11 febbraio, confessando i delitti tra farneticazioni religiose. "Buonasera mi devo consegnare. Anche se vi dico perché, non ci credete. Quando uno vuole fare la volontà di dio gli spiriti si ribellano. Mia moglie era posseduta. In pratica è morta mia moglie. I demoni mi stanno mangiando pure a me. C’ho mio figlio, ho due morti e una l’ho lasciata lì", le agghiaccianti parole dette al telefono. Uno stato delirante che si è protratto nei giorni successivi alla mattanza e che, secondo quanto riferisce ad Affaritaliani.it il suo legale Giancarlo Barracato, permane.

“Desta meraviglia e sgomento la latenza del mio assistito. L’ho incontrato un paio di volte ed è stato assolutamente impossibile entrare in un vero contatto con lui. È costantemente caratterizzato da un continuo delirio, in cui vede demoni dappertutto, per cui mi risulta difficile anche impostare una strategia difensiva”. Ma Barreca ha compreso quanto accaduto alla sua famiglia l’11 febbraio e nei giorni precedenti? “Ha compreso quello che è accaduto, tanto che si è costituito chiamando il 112. Ma c’è tanta nebbia in ordine a quanto da lui percepito, alla sua percezione della realtà. Questo perché lui inizia e conclude ogni discorso dicendo che la sua famiglia non esiste più. Ma non sono ancora riuscito ad avere un dialogo dettagliato, perché lui blocca la conversazione e continua a parlare della priorità di liberare la famiglia dai demoni. Ripete sempre e solo che ‘la casa e la famiglia erano piena invasa dai demoni. Per cui era necessario liberare la mia famiglia’”.

Anche per questo motivo, continua l’avvocato, “allo stato non ci sono elementi per affermare una preorganizzazione mentale dell’accaduto. Quello che è spontaneo domandarsi, però, è come mai la violenza si sia scatenata solo con l’avvento di questi due soggetti (la coppia di palermitani, ndr). Guarda caso c’è una contingenza che non riesco a spiegarmi”. E sulla figlia 17enne arrestata "ha chiesto solo se sta bene".

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