Cronache
Camorra, confisca da 5 milioni ai fratelli Roma

La Direzione investigativa antimafia di Napoli ha eseguito un decreto di confisca beni per 5 milioni di euro emesso dalla sezione misure di prevenzione (presidente Corinna Forte) del tribunale di Santa Maria Capua Vetere. Il patrimonio ricostruito dalle indagini degli uomini del capo centro Giuseppe Linares era nella disponibilita' dei fratelli Roma, imprenditori del settore rifiuti originari di Trentola Ducenta e ritenuti in stretti rapporti con il clan dei Casalesi. A Generoso, 68 anni, Elio, 64 anni, e Raffaele, 61 anni, questi beni erano gia' stati sequestrati l'8 giugno 2011 e il 31 gennaio 2012. I Roma hanno trasportato, stoccata e smaltito illecitamente rifiuti per conto del gruppo che faceva capo al boss Francesco Bidognetti ed erano legati al nipote di questi, Gaetano Cerci, e all'avvocato Cipriano Chianese, considerato il 're delle discariche'. I tre sono stati destinatari di misure cautelari nel 2010, proprio con Cerci e Chianese, per traffico illecito di rifiuti e disastro ambientale; Elio, poi, era stato arrestato una prima volta nel 2006 per violazioni ambientali e reati associarsi, contestati poi in anni recenti anche ai fratelli. In particolare, i fratelli Roma erano specializzati nell'alterare certificati di analisi dell'immondizia o produrne di falsi per smaltire centinaia di tonnellate di rifiuti anche speciali e pericolosi. Acquisite allo Stato societa' di compostaggio, di intermediazione nello smaltimento rifiuti ma anche di prodotti ittici e di gestione di trattorie e pub; rapporti bancari e conti correnti; terreni e fabbricati; auto e moto tra cui Mercedes e Harley Davidson.
Chi sono i fratelli Roma - Era il 2012 quando la Dia di Napoli accese i riflettori sugli affari illeciti della famiglia Roma, imprenditori nel settore dei rifiuti che secondo gli inquirenti era in affari con la camorra del Casertano. Una di quelle famiglie di insospettabili delle quali si sarebbe servita il clan dei Casalesi per smaltire rifiuti tossici. E cosi' furono apposti sigilli a beni per quattro milioni di euro nella diaponibilita ' si Generoso, Raffaele ed Elio Roma, destinatari di una misura cautelare e legati a Gaetano Cerci, nipote del capoclan Francesco Bidognetti soprannominato 'Cicciotto 'e mezzanotte', e Cipriano Chianese, imprenditore attivo nel settore dei rifiuti con numerose inchieste alle spalle per traffico di rifiuti e camorra. "Erano gli intermediari, trasportori e depositari di rifiuti illecitamente conferiti nel territorio campano nell'interesse dei casalesi", cosi' scriveva la Dia. Gia' quattro anni prima le forze dell'ordine scoprirono che loro societa' recepivano fittiziamente concimi e compost per l'agricoltura ma in pratica, grazie anche ad alterazioni e alla formazione di falsi certificati di analisi di rifiuti, realizzavano lo smaltimento illecito di un'impressionante quantita' di rifiuti pericolosi fortemente inquinanti, che sono stati nel tempo assorbiti dall'ambiente cagionando la tossicita' delle produzioni agricole, con conseguente pericolo per la salute dei consumatori: in quei preparati c'erano tracce di cadmio e mercurio, elementi altamente cancerogeni.