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Cronache
Carabinieri ausiliari, la lettera ad Affari: "Noi traditi dalla politica"

Siamo al 8 gennaio 2018, abbiamo cominciato circa 12 anni fa Prima il mio Collega Presidente Onorario del Comitato Fuoco Michele e poi mi Sono affiancato a lui creando proprio assieme a lui un Comitato Nazionale per i Carabinieri Ausiliari in Congedo con relativo sito www.carabinieriausiliari.com del quale ne son Presidente, se cito 2018 è proprio perché dopo molti anni ci troviamo ancora di più in una situazione che ha dell’incredibile, ed oserei dire Kafkiana.

Circa 10 anni fa chiedemmo invani una stabilizzazione per chi svolse servizio volontario di leva come Carabiniere Ausiliario, personale professionale con addestramento diretto nelle Scuole Allievi Carabinieri, ci venne risposto ad un interrogazione Parlamentare inerente da un Ministro della Difesa che eravamo “ANAGRAFICAMENTE ANZIANI”, da li cercammo ogni via e poi tentammo la strada per una petizione nazionale, venne accolta e trasformata in risoluzione dal M5s. Nel 2017 la conclusione dell’Iter della Risoluzione ci bocciava ogni via di reinserimento nel mondo lavorativo, e per giunta nelle POLIZIE LOCALI, assurdo per noi visto che da Pubblici Ufficiali non potevamo avere ne una riserva di posti nelle POLIZIE LOCALI come carriera iniziale, come se mi perdoni ad un orafo venga detto: “lei non può modellare l’oro forse è più adatto a macellare la carne”.

Oltre a negarci ciò ci fu negata la “volontarietà” e cioè il riconoscimento dell’arruolamento volontario al pari degli attuali volontari, quando la legge parla chiaro: decreto legislativo del 12 maggio 1995, il numero 198, nel quale al comma 4 si parla del reclutamento dei Carabinieri e si definisce quello degli ausiliari "arruolamento volontario” che avrebbe potuto dare ulteriori sbocchi lavorativi per la categoria. In fine ci fu riconosciuto il requisito minimo per l’ottenimento in automatico alla nomina da Guardia Particolare Giurata, lei dirà beh comunque avete ottenuto una strada, si le rispondo, forse, ma ad oggi ciò non è avvenuto anzi, qui viene il bello e il paradosso Kafkiano, l’attuale esecutivo doveva attivarsi entro i primi sei mesi del 2017 per far si che la risoluzione si tramutasse in decreto legge ed invece ciò non è avvenuto (le allego il documento inviato al Ministro degli Interni), e per giunta l’attuale Esecutivo cosa fa? Vara un emendamento targato PD approvato in bilancio che innalza l’età dei Vigili del Fuoco (che stimiamo per la loro caparbietà e senso del dovere) sino a 58 anni per i discontinui, ora ci chiediamo, e le chiedo ma secondo lei è logico dichiarare nel 2008 un uomo di 30 anni “anagraficamente anziano” e 10 anni dopo approvare un emendamento per innalzare l’età per un altro corpo ove le similarità per turni e servizi sono simili?

Possibile che anche dopo una pronuncia della Corte Europea con sentenza 13.11.2014 n° C-416/13 che recita:

La Direttiva 2000/78/CE del 27 novembre 2000 stabilisce un quadro generale per la parità di trattamento in materia di occupazione e di condizioni di lavoro, vietando espressamente, in materia di impiego, ogni discriminazione direttamente o indirettamente fondata sull’età.

L’articolo 6 della direttiva 2000/78 prevede che “Fatto salvo l’articolo 2, paragrafo 2, gli Stati membri possono prevedere che le disparità di trattamento in ragione dell’età non costituiscano discriminazione laddove esse siano oggettivamente e ragionevolmente giustificate, nell’ambito del diritto nazionale, da una finalità legittima, compresi giustificati obiettivi di politica del lavoro, di mercato del lavoro e di formazione professionale, e i mezzi per il conseguimento di tale finalità siano appropriati e necessari”.

In sostanza la Corte ha rilevato che la sopra menzionata legge delle Asturie realizza, in maniera espressa e chiara, una disparità di trattamento basata sull’età, comportando che, a parità di situazioni, alcune persone, solo per il “semplice fatto” di aver compiuto e superato i 30 anni, siano trattate meno favorevolmente rispetto ad altre.

La Corte di Giustizia Europea nella decisione che si commenta, pur riconoscendo che la natura di alcune funzioni degli agenti di polizia locale (quale ad esempio la protezione di persone e beni) possano richiedere una idoneità fisica particolare, considera, comunque, che nulla dimostra che le capacità fisiche particolari richieste per l’esercizio di tale attività lavorativa siano necessariamente collegate ad una determinata fascia di età e non sussistano, invece, nelle persone che abbiano superato una certa età (30 anni).

Partendo da tale assunto la Corte UE ha precisato che nulla consente, quindi, di affermare che il legittimo obiettivo di garantire il carattere operativo ed il buon funzionamento del corpo di polizia locale richieda di mantenere una certa configurazione dell’età al suo interno imponendo l’assunzione di lavoratori con meno di 30 anni.

Da ciò ne consegue che il limite di età fissato dalle Asturie rappresenta un requisito sproporzionato.

Allora ad oggi Vorremmo delle risposte dallo Stato che abbiamo servito con senso del dovere e abnegazione con il motto “Usi Obbedir Tacendo e Tacendo Morir”.

Visto che si sono adottati due pesi e due misure, noi ora VOGLIAMO GIUSTIZIA.

Donazio Simone Presidente Comitato Nazionale Carabinieri Ausiliari in Congedo

Fuoco Michele Presidente Onorario Comitato Nazionale Carabinieri Ausiliari in Congedo

Tags:
carabinieri ausiliari
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