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Caso Raoul Bova, il Garante sollecita Fabrizio Corona a eliminare gli audio privati dal web. Il nuovo provvedimento
Privacy violata e dignità calpestata: il Garante per la protezione dei dati personali interviene contro la diffusione illecita delle conversazioni private di Bova



Martina Ceretti

Martina Ceretti

Raoul Bova
Caso Raoul Bova, scatta un nuovo provvedimento del Garante: i dettagli
In data 20 agosto 2025, il Garante per la protezione dei dati personali ha emesso un nuovo provvedimento (n. 479) riguardante il reclamo presentato dal noto attore Raoul Bova insieme con il suo legale David Leggi. Il reclamo, come abbiamo raccontato e anche in questo caso avvertito gli utenti che navigano nel “Far Web”; ha messo in luce la diffusione non autorizzata di un file audio estratto da una conversazione privata tra Bova e un terzo soggetto, che è stata pubblicata su diverse piattaforme social e motori di ricerca. Raoul Bova e il suo legale hanno richiesto l’immediata rimozione di tutti i contenuti illeciti che lo riguardano, dai canali social come YouTube, TikTok, Instagram, Facebook e X, nonché dal motore di ricerca Google e dalla compagnia aerea Ryanair.
Questo provvedimento è stato richiesto per un “semplice” e grave motivo: il contenuto diffuso ha violato le normative di protezione dei dati personali, in particolare gli articoli del Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR) e del Codice italiano della privacy. Ma soprattutto ha intaccato la vita, il decoro, la stabilità emotiva di un’intera famiglia allargata compresi i minori. Con precisione il garante evidenzia che il file audio è stato divulgato nel corso della puntata "Falsissimo Episodio 13 - Diavoli E Tentatori Parte 1", pubblicata sul canale YouTube di Fabrizio Corona. Nonostante un precedente avvertimento del Garante, emesso il 4 agosto 2025, che avvisava della possibile violazione delle normative sulla privacy, il contenuto è continuato a circolare, raggiungendo oltre 1 milione e 300 mila visualizzazioni.
Considerando la gravità della situazione e la persistente diffusione del file audio, il Garante, come raccontiamo noi di Affaritaliani in anteprima, ha deciso di adottare misure urgenti. È stata imposta una limitazione provvisoria del trattamento dei dati da parte di Corona, ordinando la rimozione immediata dell’audio incriminato e vietando qualsiasi ulteriore diffusione. Inoltre: il Garante ha chiarito che, in caso di inottemperanza, saranno applicabili sanzioni amministrative pecuniarie. Questa decisione è stata presa non solo per tutelare la privacy di Bova, ma anche per garantire il rispetto della dignità delle persone coinvolte, come abbiamo scritto sopra, differenziando tra la vita pubblica e quella privata.
Il provvedimento del Garante evidenzia l'importanza del rispetto della privacy in un'epoca in cui i contenuti possono diffondersi rapidamente attraverso i social media. L'intervento segna un passo significativo nella tutela dei diritti dei cittadini e nel mantenimento della riservatezza, sottolineando la responsabilità dei titolari di trattamento dei dati nel rispettare le normative vigenti. Nella speranza che il “Far Web” non faccia poi un vittime, questi primi passi sono significativi affinché i carnefici social, e qui il problema è legato al l’ignoranza culturale e maniacale, possano capire che un meme o uno slogan o un post per fare like, sia un errore che trasforma le risate in lacrime (le loro però).