Cesare Battisti, l'Italia non è terra di morte. E' lei ad essere un assassino - Affaritaliani.it

Cronache

Cesare Battisti, l'Italia non è terra di morte. E' lei ad essere un assassino

Daniele Rosa

Cesare Battisti, qui nessuno le torcerà un capello ma vivaddio le chiederanno di rispondere di tutto il male che ha fatto

Cesare Battisti  l'Italia non è un paese arrogante e nemmeno un paese dove si dispensa morte come lei per difendersi sta dicendo a destra e a manca.

L'unico arrogante e soprattutto dispensatore di morte è lei .
Non lo diciamo noi , che non ci permettiamo di ergerci a giudici di nessuno, ma lo dicono le quattro sentenze passate in giudicato che la inchiodano ai suoi assassini.

BATTISTI E L'ESPATRIO. IN ITALIA DEVE PAGARE I SUOI CRIMINI

Nessuno le contesta di essere stato militante a tutto tondo dei Proletari Armati per il Comunismo. Qui da noi da quasi sempre si può fare e dire di tutto dal punto di vista politico.
Questo paese, che lei ha cercato di 'sputtanare' in tutti i modi sia quando era fuggito in Francia, poi in Messico ed infine in Brasile, le vuole solo far pagare i suoi crimini.

Crimini che soltanto una banda irresponsabile di radical chic di sinistra può etichettare come 'colpe politiche' di un periodo che deve essere dimenticato. Una sinistra che fra l'altro non ha saputo nemmeno riconoscere lo sbaglio di averla coperta a lungo e in alcuni fasi pure applaudito.

BATTISTI E L'ESPATRIO. UN SINISTRA RADICAL CHIC IRRESPONSABILE

Soltanto degli irresponsabili hanno potuto darle la patente di scrittore di noir.
Soltanto un ex presidente corrotto, come è stato dimostrato essere Lula poteva darle in extremis un permesso di soggiorno a vita che grida vendetta.

E giustizia la chiedono il maresciallo della polizia Antonio Santoro, l'agente della Digos, Andrea Campagna da lei freddati direttamente e i due commercianti: il gioielliere Pierluigi Torreggiani e il macellaio di Mestre, Lino Sabbadin, a cui lei ha tolto la vita in concorso con i suoi compagni di omicidi.

Finalmente l'aria in Brasile è cambiata e probabilmente stanno cadendo molte sue coperture.
Ma se la Corte Suprema avrà un rigurgito di sensatezza e la condannerà a prendere un aereo con direzione Italia non si preoccupi,  qui nessuno le torcerà un capello ma vivaddio le chiederanno di rispondere di tutto il male che ha fatto.

Lo chiedono le vittime, lo chiede il paese e lo chiedono i detenuti italiani che magari,  con dignità, e per molto meno stanno scontando errori molto molto meno pesanti dei suoi