Cronache
Chiude la storica libreria di Tullio Pironti. Napoli perde un pezzo di storia

Via la sede di piazza Dante: "Troppe spese, ci abbiamo provato nel nome di Tullio, ora si cede"
Napoli, a Port’Alba verrà dedicata una targa al pugile editore Pironti ma la storica libreria viene sfrattata
Tullio Pironti, pugile, editore e scugnizzo napoletano, deceduto il 15 settembre 2021, aveva fondato negli anni '70 una libreria diventata storica. Se da una parte, nei prossimi giorni, al compianto pugile-editore verrà dedicata una targa commemorativa, dall'altra gli verrà assestato un montante in pieno viso: la sua storica libreria ha ricevuto lo sfratto dai proprietari dell'immobile in piazza Dante ed è stata costretta a chiudere.
Che fosse in crisi lo sapevano tutti, ma il cambio gestione prima della stagione estiva aveva fatto ben sperare. Invece la settimana scorsa la chiusura. Napoli perde un pezzo di storia, che meritava più tutela. Tra quegli scaffali sono passati premi Nobel, grandi giornalisti d’inchiesta, scrittori americani di best seller mondiali.
Intanto la Commissione toponomastica del Comune ha dato l'ok per titolare a Pironti largo Port’Alba, dove ci sono le aiuole e il busto di Domenico Martuscelli, che, per primo in Italia, creò un istituto per l’assistenza dei ciechi. Secondo la legge, la modifica ufficiale del nome in largo Tullio Pironti editore dovrebbe avvenire a dieci anni dalla morte, quindi tra altri otto anni. Salvo deroghe, come quelle concesse per via Pino Daniele, o, al Vomero, piazzetta Aldo Masullo.
In attesa della deroga, la settimana prossima, nello spazio che sarà dedicato all’editore, verrà apposta una targa di marmo in suo onore alla presenza del sindaco Gaetano Manfredi.
"Ho amato questa città, l’ho odiata, in alcune occasioni con i miei libri ho pensato di aiutarla a sopravvivere e a crescere, altre volte ho commesso errori e mi sono pentito. Mi sono battuto contro i grandi gruppi editoriali e ho fatto alleanza con i piccoli. Mai, mai però, ho pensato di andarmene da Port’Alba. Quando non ci sarò più, spero che la gente si ricordi di me": questo diceva Pironti, nei mesi prima di morire.
"Pironti era un cittadino napoletano ma prima ancora un cittadino di piazza Dante e di Port’Alba. Passare di qui significava andare a trovarlo, o almeno lanciare un’occhiata nella sua libreria per vedere se lui stava dentro, dietro al bancone o dietro la scacchiera. E stai sicuro che se non stava al suo posto, lo trovavi al bar a offrire un caffè o una spremuta a un amico. Forse un giorno riusciremo anche a porre un busto di Pironti nel largo, magari vicino a quello di Martuscelli, che è stato uno dei primi insegnanti di strada, vissuto nell’800. Pironti è stato un editore di strada, che aiutava i giovani e investiva nel nuovo" commenta chi lo conosceva.