Coronavirus, la lettera di una bimba di 11 anni
Coronavirus, la lettera di Sophia Sottile una bambina di 11 anni
Cara Italia, sembra essere trascorso molto tempo da quelle fredde giornate di febbraio, quando ancora il tempo scorreva in modo regolare e il mio mondo non era stato ancora stravolto da un’entità invisibile.
Sono a casa già da una settimana, ma mi sembra un’eternità; costretta a rivivere ogni giorno come quello precedente, nello stesso ordine, incosciente di quello che succede fuori da queste solite quattro mura, che sembrano ogni secondo di più restringersi e soffocarmi al loro interno.
Tutto sembra fermo, anche l’aria che respiriamo sembra essere immobile, come un film messo in pausa.
Magari quando tutto passerà avremo imparato a non dare più nulla per scontato, non lasciare che ogni singolo attimo che passiamo con le persone che amiamo si perda come granelli di sabbia nella memoria del tempo.
Cara Italia, penso a te, alla tua lunga storia, a te che sei stata protagonista di grandi conquiste, a te che hai conosciuto il Rinascimento, che hai vissuto le grandi guerre e sei sempre riemersa dalle macerie, a te che sei la regina della moda e della buona cucina, custode dell’arte e della cultura, a te che emozioni il mondo con il tuo inno e ci tieni con lo sguardo rivolto al cielo quando sfreccia il tricolore.
Mia grande Italia, continua a lottare con forza. Tu hai noi, il tuo Popolo, che aspetta solo di risvegliarsi un giorno e rivivere il calore di quegli abbracci così intensi che sembrano spezzarti, ma invece sono quelli che ti aggiustano il cuore.
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