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Cronache
Coronavirus, dati aggiornati al 21 agosto: 947 contagi in 24 ore, 9 morti
Crediti Photo Nick Zonna

Sale ancora verso l'alto la curva epidemica in Italia: si contano 947 nuovi casi oggi, contro gli 845 di ieri (e i 642 di mercoledi'), per un totale di 257.065 persone colpite da Covid-19 in Italia dall'inizio dell'epidemia. Le regioni piu' colpite sono Lombardia (174), Lazio (137) e Veneto (116), e solo due regioni, Basilicata e Valle d'Aosta, registrano zero contagi nelle 24 ore. E' quanto emerge dal bollettino quotidiano del ministero della Salute. In lieve aumento anche il numero dei decessi, 9 oggi contro i 6 di ieri. Segnalano vittime Lombardia (6), Veneto (2) e Lazio (1). Il totale dei deceduti sale cosi' a 35.427. I guariti sono 274 (ieri 180) per un totale di 204.960. E il numero delle persone attualmente positive continua a crescere, 664 in piu' oggi (ieri 654), per un totale che sale a 16.678. Come crescono i ricoveri: quelli in regime ordinario sono 36 in piu', 919 in tutto, mentre le terapie intensive aggiungono una unita', passando da 68 a 69. I pazienti in isolamento domiciliare sono 15.690. Infine, in calo ma sempre su numeri alti il numero di tamponi effettuati, 71.996 oggi (ieri 77.442, uno dei dati piu' alti di sempre). 

Coronavirus: Lombardia, piu' casi a Milano, meno ricoveri

Dal bollettino della Regione Lombardia, emerge che sono 54 i nuovi casi positivi a Milano (31 in citta') numero in crescita rispetto al + 47 di ieri. Tutte le province della regione piu' colpita dal Covid hanno di nuovo dei casi: Bergamo: 17; Brescia: 28; Como: 8; Cremona: 9; Lecco: 5; Lodi: 4; Mantova: 8; Monza e Brianza: 18; Pavia: 4; Sondrio: 1; Varese: 7. Del totale dei nuovi 174 casi, 26 sono 'debolmente positivi' e 10 a seguito di test sierologico. I guariti/dimessi salgono a un totale complessivo di 75.546 (+97), di cui 1.284 dimessi e 74.262 guariti. Una persona in piu' e' in terapia intensiva (in tutto sono 17). Il totale dei decessi e' 16.852 (+6).  

Oms, meno di 2 anni per sconfiggere la pandemia

L'Oms auspica che la crisi mondiale determinata dal coronavirus possa risolversi in meno di due anni. Lo ha detto il direttore generale Tedros Adhanom Ghebreyesus nel briefing da Ginevra sul coronavirus. Tedros ha ricordato che la precedente pandemia, l'influenza spagnola del 1918, duro' due anni. "Oggi il virus si muove piu' velocemente perche' sono aumentare le connessioni, ma allo stesso tempo abbiamo piu' tecnologia e conoscenze per fermarlo", ha aggiunto.

Coronavirus: Gimbe, preoccupa risalita curva contagi

"Dopo quattro settimane di crescita costante siamo davanti a segnali che invitano a mantenere l'attenzione molto alta sull'andamento dell'epidemia nel nostro Paese". A sottolinearlo e' Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe: i dati del monitoraggio relativi al 12-18 agosto confermano il trend in aumento sia dei nuovi casi, sia dei pazienti ospedalizzati con sintomi e, in misura minore, di quelli ricoverati in terapia intensiva. "Nell'ambito di un quadro di circolazione endemica del virus - continua Cartabellotta - si conferma il trend in progressivo aumento dei nuovi casi, siano essi autoctoni, di importazione (stranieri) o da rientro di italiani andati in vacanza all'estero. La risalita nella curva dei contagi desta non poche preoccupazioni sia perche' l'incremento inizia a riflettersi progressivamente sull'aumento delle ospedalizzazioni, sia perche' solo negli ultimi due giorni, peraltro non inclusi nella nostra analisi settimanale, sono stati riportati quasi 1.500 nuovi casi". "Davanti a questi numeri - conclude Cartabellotta - se da un lato bisogna evitare inutili allarmismi, dall'altro non e' ammissibile sottovalutare il costante aumento dei nuovi casi, anche in vista di appuntamenti cruciali per il Paese, quali riapertura di scuole e universita' e consultazioni elettorali. L'arma migliore per una serena convivenza con il virus rimane la massima aderenza ai comportamenti raccomandati: dal frequente lavaggio delle mani alle misure di igiene respiratoria, dal distanziamento sociale all'uso della mascherina negli ambienti pubblici al chiuso e all'aperto dove non e' possibile mantenere la distanza minima di un metro, al rigoroso rispetto del divieto di assembramenti. Dal canto loro, le autorita' sanitarie devono potenziare la sorveglianza epidemiologica, sia per identificare e circoscrivere i focolai, sia per individuare tempestivamente casi di importazione e di rientro".

Coronavirus: Gimbe, 12-18 agosto contagi +141% su un mese fa

Nella settimana 12-18 agosto, rispetto alla precedente, i nuovi casi di contagio da coronavirus sono cresciuti del 20,6% (3.399 contro 2.818), a fronte di un lieve aumento dei casi testati (180.300 contro 174.671). Rispetto alla settimana 15-21 luglio (1.408 casi) l'aumento e' del 141%. E' quanto emerge dall'ultimo monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe di Bologna. Rispetto alla settimana precedente, tra il 12 e il 18 agosto crescono del 18,4% i pazienti in terapia intensiva (58 contro 49), del 5,2% quelli ricoverati con sintomi (843 contro 801), dell'1,4% i nuovi casi totali e dello 0,1% i decessi. In calo (-2,2%) i tamponi.

Notevoli le variabilita' regionali: in 6 Regioni (Valle d'Aosta, Basilicata, Emilia Romagna, Sicilia, Lomardia e Abruzzo) e nelle due Province Autonome si rileva una riduzione complessiva di 180 nuovi casi rispetto alla settimana precedente, con variazioni che oscillano dai -6 della Provincia Autonoma di Bolzano ai -53 dell'Abruzzo. Tredici Regioni fanno registrare invece un aumento dei nuovi casi per un totale di 761 nuovi casi, con un range che varia dal +169 del Lazio al +8 della Sardegna. "Quale indicatore della diffusione del contagio - spiega il presidente della fondazione, Nino Cartabellotta - abbiamo rivalutato la distribuzione geografica dei 15.089 casi attivi al 18 agosto, aumentati complessivamente di 1.528 unita' (+11,3%) rispetto alla settimana precedente". La Lombardia, seppure in calo relativo (-3,6%) e assoluto (-200) rispetto all'11 agosto, conta il 35,2% dei casi (5.314); un ulteriore 51,5% si distribuisce tra Emilia-Romagna (1.789), Veneto (1.688), Lazio (1.359), Piemonte (897), Sicilia (722), Toscana (718) e Campania (596); i rimanenti 2.006 casi (13,3%) si collocano nelle restanti undici Regioni e due Province autonome con un range che varia dagli 8 della Valle d'Aosta ai 340 della Puglia.

 

 

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