Covid19, "in Alto Adige cartelli per cacciare i non residenti" - Affaritaliani.it

Cronache

Covid19, "in Alto Adige cartelli per cacciare i non residenti"

La denuncia di Urzì, consigliere FdI della provincia di Bolzano: "Sulla porta di casa l'ordinanza che obbliga i non residenti ad andarsene"

Coronavirus, Alto Adige contro i non residenti

Settimana scorsa, un'ordinanza del presidente della provincia di Bolzano, riguardante la situazione coronavirus, aveva imposto ai non residenti di lasciare le abitazioni. Nonostante le promesse di trasformare l'ordinanza in un semplice consiglio, Alessandro Urzì, consigliere regionale e provinciale di Fratelli d’Italia, lamenta che a oggi sono in corso intimidazioni e "rastrellamenti" contro i non residenti, per lo più italiani.

L'ordinanza del presidente della provincia di Bolzano

"La scorsa settimana avevo denunciato la discriminatoria ordinanza del presidente della provincia di Bolzano, Arno Kompatscher, che ordinava a tutti i non residenti di ‘tornare a casa’. Un'ordinanza che, nonostante le assicurazioni di trasformazione in raccomandazione seguite alla nostra denuncia, nelle ultime ore invece si sta traducendo in un vero e proprio “rastrellamento” ai danni della popolazione non residente nella provincia di Bolzano, in massima parte cittadini italiani".

A denunciarlo è Alessandro Urzì, consigliere della provincia di Bolzano e della Regione Trentino Alto Adige per Fratelli d’Italia-L’Alto Adige nel cuore.

"Nelle ultime ore mi stanno arrivando decine di segnalazioni di onesti lavoratori italiani, che lavorano in Alto Adige ma non sono formalmente residenti in Alto Adige, che stanno trovando affisso sulla porta di casa l'ordinanza affissa dai solerti comuni che li obbliga ad andarsene di casa. Un atto gravissimo che ho già segnalato ai Carabinieri e che appare, di stampo, una caccia alle streghe", attacca Urzì.

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L'ordinanza contrasta coi decreti del Governo anti-coronavirus

"È gravissimo: le ordinanze del presidente Kompatscher - aggiunge l’esponente di Fdi -obbligano a un esodo verso tutta Italia, contravvenendo alle indicazioni del Governo ma soprattutto al diritto costituzionale alla salute che deve essere garantito su tutto il territorio italiano.

In questo caso, oltretutto, stiamo parlando di famiglie intere, lavoratori e cittadini inermi e incolpevoli letteralmente terrorizzati da questa prospettiva. Non stiamo parlando di turisti nelle loro seconde case, che pure avrebbero titolo, se la casa è loro, di starsene in quarantena in Alto Adige nel caso ci siano arrivati prima dei divieti sugli spostamenti e non dopo, ma di lavoratori e cittadini senza colpe che qui hanno legami, lavoro, famiglia e storia personale ma non residenza. Italiani come noi. I metodi “polizieschi” che sono usati da queste amministrazioni sono incivili. In Val Gardena risultano anche visite delle polizie locali nelle singole abitazioni", conclude il coordinatore regionale di Fdi.

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