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Cronache
Processo depistaggio Cucchi, al via oggi ma è subito colpo di scena

Processo depistaggio Cucchi: giudice si astiene perché ex carabiniere

Colpo di scena al processo a carico degli otto carabinieri accusati dalla procura di aver "depistato" l'inchiesta sul pestaggio in caserma di Stefano Cucchi. L'udienza, prevista questa mattina al tribunale monocratico, è stata rinviata perché il giudice Federico Bona Ggalvagno si è astenuto in quanto ex carabiniere ora in congedo. La richiesta di astensione era stata presentata dal legale della famiglia Cucchi e dalle altre parti civili.

Nel motivare la scelta di astenersi il giudice Federico Bona Galvagno ha citato sia i suoi rapporti personali con alcuni alti ufficiali, tra cui l'ex comandante generale dell'Arma dei carabinieri Tullio Del Sette, sia il fatto di aver partecipato a una serie di eventi sempre alla presenza del generale. Galvagno ha spiegato in aula che essendo questo sui falsi e sui depistaggi legati al caso Cucchi un processo mediatico, un clima di "sospetto" avrebbe potuto influire sul sereno svolgimento del dibattimento. L'udienza è stata aggiornata al prossimo 16 dicembre. 

Processo depistaggio Cucchi, difesa D'Alessandro: oggi non è qui, è malato grave

"Alessio Di Bernardo non è oggi presente in aula, è gravemente malato da un anno e mezzo ed è sotto cura". Lo ha detto alla corte d'assise l'avvocato Antonella De Benedictis, difensore di uno dei carabinieri accusati di omicidio preterintenzionale in relazione al pestaggio e alla morte di Stefano Cucchi. Per il militare il pm Giovanni Musarò ha chiesto una condanna a 18 anni di reclusione.  "In questo processo il mio assistito - ha detto ancora la penalista parlando di Alessio Di Bernardo - , avrebbe voluto metterci la faccia e anche la voce. Ma non è stato possibile. Mi ha chiesto di chiarire questa situazione per evitare ogni strumentalizzazione: è affetto da un grave tumore che lo ha molto debilitato fisicamente e moralmente". 

Processo depistaggio Cucchi, difesa Di Bernardo: morte ingiusta ma non è omicidio

"La morte di Stefano Cucchi è stata una perdita grave e ingiusta per la famiglia. Ma in questo processo si sta facendo una caccia alle streghe perchè si deve trovare il colpevole di una morte ingiusta, non di un omicidio". Lo ha sottolineato l'avvocato Antonella De Benedictis, difensore del carabiniere Alessio Di Bernardo, accusato di omicidio preterintenzionale.

Processo depistaggio Cucchi: il ministro della Giustizia vuole essere parte civile

Oltre alla presidenza del Consiglio, al ministero della Difesa e dell'Interno e all'Arma dei carabinieri anche il dicastero della Giustizia ha chiesto di costituirsi parte civile nel processo a carico degli otto carabinieri accusati di aver "depistato" l'inchiesta sul pestaggio in caserma subito da Stefano Cucchi la notte del suo arresto. La richiesta, dopo l'astensione del giudice Federico Bona Galvagno, non è stata ancora vagliata e verrà esaminata nell'udienza prevista per il 16 dicembre quando il processo sarà celebrato dal giudice Giulia Cavallaro. Gli otto carabinieri rispondono, a vario titolo, di falso, favoreggiamento, omessa denuncia e calunnia.

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