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Garlasco e l'indagine su Andrea Sempio, dal malore allo scontrino: che cosa non torna nell'interrogatorio del 2008
Dal malore accusato da Andrea Sempio durante l’interrogatorio del 4 ottobre 2008 allo scontrino: nuove ombre sul caso

Delitto di Garlasco, nuove ombre su Andrea Sempio
Torna al centro dell’attenzione un episodio rimasto a lungo oscuro nell’ambito del delitto di Garlasco: il malore accusato da Andrea Sempio durante l’interrogatorio del 4 ottobre 2008, 418 giorni dopo l’omicidio di Chiara Poggi. Un dettaglio che per anni era stato smentito dallo stesso Sempio e dai suoi legali, ma che oggi viene confermato dal diretto interessato.
In quella giornata, Sempio, amico di Marco Poggi, fratello di Chiara, si era presentato alla caserma dei carabinieri di Vigevano per un interrogatorio. Proprio in quell’occasione, secondo quanto riferisce oggi Il Corriere della Sera, fu colto da un malore che rese necessario l’intervento del 118. Un’ambulanza fu chiamata, ma di tutto ciò non resta traccia nel verbale ufficiale di quel giorno. In quel documento, invece, risulta unicamente registrata la consegna dello scontrino del parcheggio, usato da Sempio come alibi per la mattina del 13 agosto 2007, giorno del delitto.
Il particolare del malore è riemerso nel corso della nuova inchiesta aperta dalla procura di Pavia, che oggi vede Sempio come unico indagato per la morte di Chiara Poggi. Durante l’ultima puntata di "Quarto Grado", andata in onda il 18 luglio, Sempio ha ammesso per la prima volta l’episodio: "Mi ero presentato all’interrogatorio, ma avevo già la febbre da qualche giorno. Non stavo bene, ero un po’ ovattato, mi perdevo. Loro hanno visto che non ero in forma e hanno deciso di chiamare l’ambulanza."
Nella stessa intervista, Sempio ha ricostruito anche la consegna dello scontrino: "Mi hanno interrogato, poi mi hanno mandato a casa. Mi hanno richiamato, abbiamo parlato dello scontrino, abbiamo chiuso tutto, sono andato a casa a prenderlo e gliel’ho riportato. Hanno aggiornato il verbale."
Tuttavia, resta il mistero sull’assenza di ogni riferimento al malore e all’intervento dei soccorsi nei documenti ufficiali. Un dettaglio che oggi assume nuova rilevanza, mentre gli inquirenti scavano nel passato alla luce di nuovi elementi.