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Cronache
Davigo e quei verbali "mostrati a Morra". La segretaria nel mirino del Csm
Piercamillo Davigo
Lapresse

Piercamillo Davigo, consigliere Csm sino al pensionamento nell’ottobre 2020, ex pm di Mani pulite e giudice di Cassazione, è come noto indagato dai magistrati di Brescia per rivelazione di segreto sul caso dei verbali di Amara e la loggia Ungheria. Verbali che secondo i pm Davigo avrebbe ricevuto dal pm Storari e mostrato al vicepresidente Csm Ermini; agli altri due membri del Comitato, il procuratore generale e il presidente della Cassazione, Giovanni Salvi e Pietro Curzio; nonché  ad alcuni consiglieri Csm e all’onorevole Morra, presidente dell’Antimafia.

Davigo, il legale: "Indagine su di lui? Una stupidata"

Francesco Borasi, legale dell'ex consigliere del Csm Piercamillo Davigo, si dice "sorpreso" nel leggere che l'ex magistrato di Mani pulite è indagato dalla procura di Brescia per rivelazione del segreto d'ufficio, nell'ambito dell'inchiesta condotta sulla presunta loggia Ungheria e sulla lotta interna al Palazzo di giustizia milanese. L'avvocato risponde all'Adnkronos con le parole di Joseph Fouché: "'E' molto peggio di un crimine, è una stupidaggine', questo sì che lo posso dire".

Nel mirino del Csm la segretaria di Davigo

E invita a leggere gli ultimi due capitoli del libro 'Pinocchio' quando il protagonista, arrestato, spera nell'amnistia. "L'amnistia c'è per le persone colpevoli, quindi tu rimani dentro perché non sei colpevole. Invito a una lettura attenta che suggerisco a chiunque", aggiunge. "E' l'uomo più limpido d'Europa, non c'è neanche una nube nel pensiero di Davigo", chiosa il legale. Intanto nel mirino del Csm ci sarebbe la segretaria di Davigo, Marcella Contraffatto, indagata per l’ipotesi di calunnia del procuratore Francesco Greco, additato come insabbiatore nel messaggio anonimo a Di Matteo da dei verbali consegnati (per i pm di Roma da lei) ad alcuni giornali romani sulla querelle interna alla procura di Milano.

Poesia legale di Fontana su Davigo indagato spopola sui social

"Io non godo proprio mai/se qualcuno sta nei guai/ma se lui da sempre dice/che l'avviso fa felice/perche' e' come una malia/a tutela e garanzia/io aderisco al sentimento/e anch'io sono contento". Jacopo Pensa e' noto come avvocato del presidente lombardo Attilio Fontana, della Ruby 'ospite' ad Arcore, dei banchieri e di tanti altri nomi che hanno popolato le cronache giudiziarie. Ma nel Palazzo di Giustizia di Milano ha una seconda fama altrettanta solida ed e' quella di 'poeta del diritto' perche' da 40 anni dispensa ai colleghi del suo foro un cartoncino di auguri natalizi in rima che sono finiti nella recente raccolta 'Nel paese del diritto c'e' talvolta buio fitto' (Le lucerne edizioni). E nel giorno dell'avviso di garanzia all'ex magistrato Piercamillo Davigo, ritenuto dai legali l'emblema del giustizialismo da 'Mani pulite in poi, ha prodotto dei versi per l''occasione' che stanno raccogliendo l'entusiasmo dei colleghi sui social.

Pensa immagina il 'rivale' alle prese con la scelta di chi lo difendera' dall'accusa di 'rivelazione di segreto d'ufficio' e della strategia difensiva: "Ora deve (e gli fa orrore)/nominare un difensore/tra lo stuolo di avvocati/che da lui son tanto amati. Se costui trova un cavillo in favor di Piercamillo/per un fatto di coerenza/lui gli oppone resistenza/perche' vuol esser prosciolto/(ed a questo tiene molto)/non perche' l'ha fatta franca/o perche' la prova manca/ma perche' la sua innocenza/venga a galla in trasparenza/mica come gli altri rei/brutti, sporchi e farisei/che per colpa del sistema/hanno eluso l'anatema". L'ironia entra anche nel 'merito' dell'accusa formulata dalla Procura di Brescia e colpisce la tendenza attribuita all'ex pm di 'anticipare' le sentenze di condanna prima della fine dei processi: "Ma pensando a quel vicino/ che ti ruba il cucchiaino/e che eviti gia' adesso/senza attendere il processo/Io vi chiedo: affidereste/per il ruolo che riveste/un segreto o un grosso intrigo/ nelle mani di Davigo? O attendete il risultato/del passaggio in giudicato/per saper se nelle more/e' o non e' un divulgatore?". 

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