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Cronache
Domeniche ecologiche inutili: contentino Ue per ambientalisti esagitati
Via Dei Condotti, centro di Roma (foto Lapresse)

Domeniche ecologiche inutili e dannose: contentino Ue ambientalisti esagitati

A Bruxelles non bastavano le norme sulle dimensioni di zucchine e profilattici (che hanno, tra l’altro provocato una divertente e virile guerra tra italiani, francesi e inglesi a chi fosse più dotato), hanno messo pure le “domeniche ecologiche”, un contentino che l’UE ha voluto dare agli ambientalisti esagitati sapendo benissimo che non servono a nulla se non a rimpinguare le casse dei comuni con multe e balzelli, tanto per vessare maggiormente i cittadini che le vedono come un incubo per la mobilità nell’unica giornata in cui si può uscire, magari per andare a trovare un parente anziano che si trova dall’altra parte della città.

Ieri a Roma c’è stata la prima delle cinque, naturalmente posizionate nelle vicinanze delle feste tanto per danneggiare un po’ di più il commercio e sempre i cittadini che hanno cominciato a girare per negozi per farsi venire un’idea per i regali natalizi.

La prossima, per non farsi mancare niente, è prevista addirittura per il 4 dicembre a ridosso del Natale, per la gioia di commercianti e clienti. La farsa continuerà fino al 26 marzo. Il sindaco è costretto ad indire lo stop domenicale mentre Ama richiede la rata di pagamento semestrale con un mese di anticipo rispetto al previsto, immaginiamo per premiarsi dell’oceano di rifiuti che sommerge la Capitale.

L’Ue però ha fatto male i suoi conti perché la gente sta capendo sempre di più che questa è una misura inutile e demagogica che non serve all’ambiente ma solo a chi vuol fare un po’ di ammuina ecologica, gettando fumo negli occhi e non risolvendo i veri problemi. Ufficialmente lo stop giornaliero ai mezzi è “per prevenire e contenere l’inquinamento atmosferico”. Va da sé che chi non è potuto uscire la domenica si riversa il giorno dopo in centro mandando in tilt le centraline. Una misura tra l’altro iniqua e antidemocratica perché chi c’ha i soldi cambia l’auto spesso e ne compra di omologate e i cittadini “normali”, che invece non possono farlo, devono prendere i mezzi pubblici, che è una impresa titanica per la completa disorganizzazione delle aziende di trasporto tra bus affollati e ritardi sesquipedali.

Quindi le domeniche ecologiche finiscono per premiare chi già abita in centro, esattamente come le ztl divenute peraltro l’emblema della sinistra radical – chic e chi sta in periferia si attacca.

Ma andiamo nel concreto. Qualche hanno fa su vignaclarablog apparve una interessante analisi ottenuta andando a controllare i valori degli inquinanti forniti dall’Arpa Lazio e si fece una interessante scoperta. Domenica 18 novembre 2018, prima giornata di stop alle auto, i valori di PM10 registrati furono: Preneste 21, Francia 20, Villa Ada 14, Bufalotta 12, Arenula 16 (valore massimo consentito: 50 micrometri). Domenica 4 novembre, senza il blocco, i valori furono: Preneste 20, Francia 16, Villa Ada 14, Bufalotta 15 e Arenula 16. Addirittura, nel complesso, minori di quelli con il blocco.

Quindi cosa succede? Dalle analisi seriali si nota che l’inquinamento aumenta statisticamente durante la settimana e diminuisce sempre la domenica perché il traffico è fisiologicamente minore perché non si lavora. Quindi la domenica, paradossalmente, è l’unico giorno in cui il blocco non serve. Poi ci sono invece dei giorni in mezzo alla settimana in cui l’inquinamento si abbatte drasticamente: sono i giorni di pioggia che spazza via tutto. Oltretutto, i riscaldamenti sono tra la fonte maggiore di inquinamento, soprattutto quelli non a norma che usano anche il carbone, tanto che durante il fermo causa Covid non ci fu affatto l’abbattimento sperato ma i valori furono, per uno scherzo del destino, addirittura superiori proprio a causa dell’utilizzo termico ancora massiccio nel tardo inverno.

Ma vuoi mettere il roboante annuncio di una “domenica ecologica” che non serve a niente? Invece le vere misure strutturali per l’abbattimento dell’inquinamento urbano non vengono prese e giacciono nei cassetti degli assessori a prendere polvere e a far prendere voti. La verità è che la vera “rivoluzione ecologica” non si fa perché costerebbe troppo e così ci ammollano il contentino ideologico, per di più dannoso.

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