Droga: coltivazione hi-tech di marijuana, arrestato il figlio del boss Mancuso - Affaritaliani.it

Cronache

Droga: coltivazione hi-tech di marijuana, arrestato il figlio del boss Mancuso

 

I figli dei boss si aggiornano e scoprono che attraverso Internet si possono fare acquisti che potrebbero condurre, con un poco di fortuna, a sicuri futuri guadagni milionari. Come i semi di canapa acquistati online da Emanuele Mancuso, figlio del boss Pantaleone, detto l’Ingegnere, che ne ha ritirati 26 mila per piantarli sui terreni di famiglia e, nell’attesa che diventassero rigogliose piante di marijuana, si godeva la loro crescita attraverso le immagini del drone che controllava, attraverso una telecamera, anche le fasi dell’irrigazione. Un commercio proibito, illegale, perché l’acquisto online di semi di marijuana è consentito solo a collezionisti o per fini scientifici. Per questo - si legge sul sito del Corriere - Emanuele Mancuso, è stato arrestato sabato mattina assieme ad altre 19 persone con l’accusa di associazione a delinquere e traffico di sostanze stupefacenti.

La Polizia di Stato di Vibo, guidata dal questore Andrea Grassi, ha sequestrato tre piantagioni di marijuana coltivata su tre distinti terreni ubicati tra Joppolo, Nicotera e Capistrano, nel Vibonese, di proprietà della famiglia Mancuso. Dalla vendita al dettaglio della sostanza stupefacente Emanuele Mancuso avrebbe guadagnato circa 20 milioni di euro. Il sito da cui il rampollo della cosca ha acquistato i semi è stato oscurato. I poliziotti hanno eseguito anche diverse perquisizioni in 15 province italiane. Oltre al drone l’organizzazione si serviva di manodopera extracomunitaria per mantenere pulito il terreno e sgomberarlo dall’erbacce che ostacolavano la crescita delle piantine di marijuana. La scoperta delle piantagioni sarebbe il primo contributo di Emanuele Mancuso offerto ai magistrati della procura distrettuale di Catanzaro. Il figlio del boss storico ha, infatti, deciso di pentirsi.

La scorsa settimana, nel corso di un processo a Vibo che lo vedeva imputato sempre per reati di droga, ha revocato il proprio legale di fiducia ed ha nominato come suo difensore un legale di uno studio che assiste i pentiti. La scelta di Emanuele Mancuso di collaborare con la giustizia potrebbe aprire scenari che metterebbero a dura prova la solidità della famiglia, mai prima d’ora sfiorata da scelte del genere. I Mancuso sono considerati una cosca potentissima nel panorama criminale calabrese, anche se alcune scelte avrebbero, in questi ultimi anni, minato e di molto la credibilità del casato di ‘ndrangheta. Ultima in ordine di tempo la decisione di uccidere il giovane rappresentate di medicinali di Limbadi Matteo Vinci, fatto saltare in aria con una bomba, messa all’interno della sua auto. Motivo: i Vinci non volevano vendere ai Mancuso i loro terreni. Nei giorni scorsi sei persone tutte appartenenti ad una frangia dei Mancuso sono stati arrestati perché considerati responsabili di quell’omicidio.