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Cronache
Italia Usa. la Cia spiava il governo Berlusconi. E sapeva di Dell'Utri e mafia
SCHIAFFO 5 - Silvio Berlusconi, leader di Forza Italia. Un partito con più coordinatori (e sempre gli stessi) che voti sarà la strada giusta per il rilancio?

LA RIVELAZIONE NEL LIBRO “EDUCAZIONE AMERICANA” DI FABRIZIO GATTI

La Cia spiava il primo governo di Silvio Berlusconi e già nel 1994 aveva informato la Casa Bianca sui rapporti tra alcuni esponenti della mafia e Marcello Dell'Utri, uno dei fondatori di Forza Italia, il partito del presidente del Consiglio. Il dossier su Dell'Utri, che comprendeva anche informazioni sullo stalliere di Arcore Vittorio Mangano, venne consegnato da un agente infiltrato al capo della rete clandestina in Italia in un albergo a Interlaken in Svizzera, pochi giorni prima della visita a Roma del presidente degli Stati Uniti, Bill Clinton.

Lo rivela in esclusiva il libro “Educazione americana” scritto dal giornalista d'inchiesta Fabrizio Gatti e pubblicato da “La nave di Teseo”. Il lungo racconto, nelle librerie da giovedì 10 ottobre, ricostruisce trent'anni di delitti, grazie alla confessione di uno dei rapitori di Abu Omar, un ex agente italoamericano che oggi vive negli Stati Uniti e che da infiltrato ha partecipato ad altre attività coperte. È lui ad aver consegnato il dossier a Michael, uno dei nomi di copertura del capo della rete clandestina della Cia.

Clinton arrivò a Roma il 2 giugno 1994 e incontrò proprio Silvio Berlusconi che aveva giurato come neo presidente del Consiglio tre settimane prima.

Il dossier inviato da Michael a Langley e poi alla Casa Bianca anticipava di vent'anni quanto accerterà la magistratura e confermerà la Cassazione soltanto nel 2014. Dell'Utri è stato infatti condannato a sette anni per concorso esterno in associazione mafiosa e sta tuttora scontando la pena in carcere.

La Cia, attraverso un suo infiltrato in Italia, era riuscita a ottenere l'informativa su un criminale comune che, pochi mesi dopo gli attentati a Roma, Firenze e Milano del 1993, aveva riferito di presunti contatti tra il fondatore di Forza Italia e Cosa nostra. Contatti che anni dopo verranno effettivamente accertati dalla magistratura. E ancora oggi sia Marcello Dell'Utri, sia Silvio Berlusconi sono indagati nella nuova inchiesta avviata a Firenze sui mandanti delle stragi del 1993 anche se, come ha spiegato la Procura fiorentina, i due politici del centrodestra sono stati iscritti «come atto dovuto per fare tutte le verifiche».

Secondo la confessione dell'infiltrato della Cia, raccolta nel libro “Educazione americana”, dopo aver ricevuto il dossier sul fondatore di Forza Italia, la Casa Bianca prese le distanze da Berlusconi. La Lega tolse l'appoggio al governo di cui faceva parte e il 22 dicembre Berlusconi diede le dimissioni.

I rapporti diretti tra i vertici di allora del partito di Umberto Bossi e gli Stati Uniti sono stati rivelati recentemente da Franco Rocchetta, uno dei leader leghisti della prima ora, in una intervista al Corriere della sera del 10 maggio 2019. 

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