Garlasco, l'avvocato di Sempio tira fuori la verità sul Dna e lo scontrino. Giletti scettico. VIDEO - Affaritaliani.it

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Ultimo aggiornamento: 11:16

Garlasco, l'avvocato di Sempio tira fuori la verità sul Dna e lo scontrino. Giletti scettico. VIDEO

A Lo Stato delle Cose l’avvocato di Andrea Sempio smonta il Dna sotto le unghie di Chiara Poggi e ridimensiona lo scontrino di Vigevano. Giletti replica: “Resta un punto oscuro”

Garlasco, Cataliotti affronta il nodo del Dna in tv: il confronto con Giletti

Il caso Garlasco torna in primo piano nella puntata di Lo Stato delle Cose dell’8 dicembre, con Massimo Giletti che intervista Liborio Cataliotti, nuovo avvocato di Andrea Sempio. Al centro del confronto: il Dna ritrovato sotto le unghie di Chiara Poggi e il famoso scontrino di Vigevano, spesso citato come possibile alibi.

Sin dalle prime battute, il conduttore incalza il legale sul silenzio del suo assistito. Cataliotti rivendica autonomia e strategia difensiva:
“Useremo il diritto di parlare dopo aver visto tutte le carte dell’accusa. È una garanzia prevista dal codice”.

“Quel Dna? Giuridicamente vale zero”

Il passaggio più forte arriva quando l’avvocato definisce il valore probatorio della perizia genetica:

“In assenza di vere repliche tecniche, quella comparazione non ha forza giuridica. Vale zero”.

Secondo il legale, non si tratta di disconoscere la scienza, ma di distinguere tra dato tecnico e valore processuale. Il pool difensivo – ha spiegato – sta comunque preparando una contro-perizia sui possibili contatti indiretti all’interno dell’abitazione.

Giletti: “Resta un punto oscuro”

Giletti però non molla:

“A me pare strano che sia emerso solo il Dna riconducibile ai Sempio e non quello di Stasi. Questo per me resta un punto oscuro”.

Cataliotti risponde parlando di aplotipo Y misto, spiegando che più profili potrebbero essere presenti ma solo uno sarebbe stato isolabile. “Questo non significa assenza degli altri”.

Lo scontrino di Vigevano: “Non è un alibi”

Il legale è netto anche su un altro elemento chiave:

“Non è tecnicamente un alibi. Non indica targa, nome o certezza di presenza”.

Ma aggiunge un’apertura: se si dimostrasse falso, potrebbe assumere peso indiziario.

Il movente? “Solo ipotesi”

Infine, sulle presunte immagini intime nei file di Chiara Poggi:

“Non risulta che Andrea Sempio abbia visto nulla. Non c’è prova. Siamo nel campo delle suggestioni”.