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Processo Grillo jr, la Procura chiede 9 anni per Ciro e i suoi amici: "Colpevoli"
Il magistrato: "Non ci siamo fatti travolgere dalle emozioni"

Processo Grillo jr, tensione in aula. Le lacrime di Ciro e la dura requisitoria del Procuratore: "Colpevoli"
Per Ciro Grillo e i suoi tre amici accusati di stupro di gruppo è arrivata la richiesta della Procura. Nove anni di reclusione per tutti e quattro gli imputati con le attenuanti generiche e con le conseguenze accessorie: è la pena richiesta dal procuratore capo del Tribunale di Tempio Pausania Gregorio Capasso, per Ciro Grillo, Edoardo Capitta, Vittorio Lauria e Francesco Corsigilia, accusati di violenza sessuale di gruppo nei confronti di una studentessa italo norvegese e di una sua amica. "Non è stato un processo facile, ci siamo impegnati senza farci travolgere dalle emozioni. Tutti questi ragazzi e ragazze sono stati coinvolti in una vicenda più grande di loro per la quale hanno sofferto e stanno soffrendo", ha detto Capasso.
Giornata decisiva al processo a carico di Ciro Grillo e i suoi tre amici accusati di stupro di gruppo nei confronti di una ragazza conosciuta in vacanza in Sardegna nel luglio del 2019. Dopo tre anni di indagini e udienze il procedimento è arrivato alla fine. Questa mattina, puntata decisiva della requisitoria, con richieste di condanna che si annunciano severe per i quattro imputati, Il reato di stupro di gruppo è punito dal codice con il carcere fino a quattordici anni. "Nessuno di noi - dice ai giudici in lacrime il figlio del fondatore del M5s e lo riporta Il Giornale - ha mai approfittato di qualcuno o qualcosa. Ho studiato giurisprudenza proprio per questo processo e sono praticante avvocato. Credo nella giustizia e vorrei continuare a crederci".
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È la tesi che da sei anni Grillo junior e i suoi tre amici portano avanti: il sesso con S. ci fu, ma "non abbiamo approfittato di nessuno", era d’accordo, si divertiva. Solo dopo, quando è tornata a casa, a Milano, ci ha ripensato, si è vergognata, ha fatto denuncia. Ma il pm ha altre idee in merito. Gregorio Capasso nella sua requisitoria - prosegue Il Giornale - va da subito all’attacco della ricostruzione delle ore iniziali, quando le due milanesi incontrano i quattro genovesi in un locale della Costa Smeralda, e secondo Grillo junior già lì S. lo bacia. Il procuratore porta in aula un video, "non è un bacio, si vede chiaramente che lei si ritrae, si allontana". Di quanto accadde poi nella villa, quando S. e R. accettarono l’invito, per il procuratore il processo ha dimostrato che prima dello stupro di gruppo ci fu "una valanga di approcci sessuali" su una ragazza sempre meno in grado di opporsi. "Che la ragazza e i ragazzi fosse brilli lo ammettono loro stessi", ha sottolineato il procuratore.