Cronache
Guardia di Finanza nel caos. Le intercettazioni svelano la lotta al vertice
La Guardia di Finanza è nel caos. L'inchiesta sulla Cpl Concordia svela la lotta per il vertice delle Fiamme Gialle, con le manovre del generale Michele Adinolfi, considerato molto vicino a Renzi e Luca Lotti per provare a scalzare il comandante Saverio Capolupo. A dare i contorni di una vicenda controversa è il Corriere della Sera, che pubblica le intercettazioni dell'indagine sulla Cpl Concordia che coinvolge solo marginalmente Adinolfi, il quale avrebbe cercato tramire contatti con politici e ministri di impedire la proroga di Capolupo al vertice della Guardia di Finanza per effetto di una legge che impone la nomina automatica del generale più anziano.
"Non è che sto lì a fare il comandante in seconda. Io mi vado a incatenare davanti a via XX Settembre", dice Adinolfi il 28 gennaio 2014. Nel documento dei carabinieri del Noe di Napoli, citato dal Corriere, si dice che "alla vigilia della proposta di nomina in Consiglio dei ministri del comandante generale della Finanza, Adinollfi si sia recato nella sede di un partito politico, entrando, peralatro, volutamente dalla porta laterale e secondaria". Il partito sarebbe il Pd, visto il legame di Adinolfi con Renzi e Lotti, con i quali avrebbe avuto diverse conversazioni. Sarebbero anche altri i protagonisti della manovra tentata da Adinolfi. Per lui si sarebbero impegnati anche altri generali tra cui Vito Bardi, ora in pensione.