Il cervello dei moscerini è più intelligente di un robot. E l'uomo copia
Un team ha realizzato un prototipo di auto sicura studiano i comportamenti perfetti del moscerino. Che però ha battuto l'intelligenza artificiale
"Hai un cervello come quello di un moscerino", da oggi in poi la battuta offensiva va in archivio perché i moscerini sono veramente intelligenti, come ha dimostrato un team della Northwestern guidato da Marco Gallio, ha costruito un veicolo utilizzando una simulazione al computer del comportamento del moscerino della frutta per vedere quanto da vicino potevano replicare il comportamento degli animali.
Una ricerca pubblicata sulla rivista Nature Communications dimostra che i moscerini della frutta usano il processo decisionale, l'apprendimento e la memoria per svolgere funzioni semplici come sfuggire al calore. E i ricercatori stanno usando questa comprensione per sfidare il modo in cui pensiamo alle auto a guida autonoma.
Per farlo hanno prima studiato con attenzione come i moscerini riescono a deviare la loro traiettoria di navigazione in funzione di un ostacolo (una diversa temperatura) e poi hanno ricostruito un modello matematico con il quale hanno provveduto ad addestrare un sistema di piccole auto autonome. Che però, nel corso dei test non sono riusciti ad eguagliare il comportamento dei moscerini.
Infatti, mentre le mosche reali hanno continuato a migliorare le prestazioni nel tempo e ad imparare ad adottare strategie migliori per diventare più efficienti, i veicoli rimangono "stupidi" e inflessibili. I ricercatori hanno anche scoperto che anche se le mosche hanno svolto il semplice compito di sfuggire al caldo, il loro comportamento rimane alquanto imprevedibile, lasciando spazio alle decisioni individuali.
Infine, gli scienziati hanno osservato che mentre le mosche prive di antenna si adattano e escogitano nuove strategie per sfuggire al calore, i veicoli "danneggiati" allo stesso modo non sono in grado di far fronte alla nuova situazione e girano nella direzione della parte mancante, rimanendo intrappolati come un cane che si insegue la coda.
Iscriviti alla newsletter