Cronache
"Inter-Napoli, dagli ultras azione militare con modalità politiche". ORDINANZA
Il gip di Milano Guido Salvini convalida l'arresto dei tre capi ultras dell'Inter. "Scontri non normali, azione in stile militare". L'ORDINANZA
Non è stato "un normale scontro tra gruppi di tifosi durante una partita o subito dopo di essa nei pressi dello stadio". Esorsisce così l'ordinanza con la quale il gip di Milano, Guido Salvini, ha convalidato l'arresto dei tre ultras dell'Inter dopo gli scontri con i tifosi del Napoli prima della partita di Santo Stefano. Ordinanza che Affaritaliani.it è in grado di pubblicare in versione integrale.
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Inter-Napoli, il gip Salvini convalida l'arresto di tre capi ultras
Il fatto che ha dato origine al tutto è l'assalto contro i van dei tifosi del Napoli durante il quale e' morto, travolto da un suv, uno dei leader del tifo organizzato di Varese, Davide Belardinelli. Per i tre ultras - Francesco Baj, 31 anni, Luca Da Ros, 21 anni, e Simone Tira, 31 anni - il magistrato ha disposto la custodia in carcere per il pericolo di inquinamento delle prove e la possibilita' di reiterazione del reato.
Azione di stile militare con modalità di scontro tra opposte fazioni politiche
Salvini, che in passato si è occupato da vicino di terrorismo di matrice nera o rossa, sottolinea come gli scontri non abbiano seguito una "procedura normale", ma siano contraddistinti da una specificità di tipo militare. "Essi costituiscono invece un’azione di stile militare", si legge nell'ordinanza, "preordinata e avvenuta a distanza dallo Stadio Meazza tendendo un agguato ai tifosi della squadra opposta che erano giunti a Milano e stavano transitando in una via ancora lontana dalla sede dell’incontro sportivo. Vi hanno inoltre partecipato non solo milanesi ma numerosi ultras provenienti da Varese e anche da Nizza, tra i 10 e i 15, dove vi è una squadra gemellata. In questo senso quanto avvenuto è espressione tra le più brutali di una “sottocultura sportiva di banda” che richiama piuttosto, per la tecnica usata, uno scontro tra opposte fazioni politiche.
Inter-Napoli, così il gip racconta gli scontri
Nell'ordinanza, il gip scrive che "la stessa morte di Belardinelli, oltre al ferimento dei quattro tifosi napoletani, è una conseguenza della rissa" di cui sono accusati i tre ultras, "anche indipendentemente dalle particolari circostanze che possono averla cagionata". Inoltre, rileva il gip, "nessuno degli attuali indagati sembra aver assistito direttamente al momento in cui Belardinelli era stato travolto da una vettura forse un Suv o una monovolume che sorpassando a sinistra alcuni furgoncini della colonna napoletana aveva investito il giovane più o meno al centro della platea stradale di via Novara". I tre indagati, ricorda il magistrato, si sono riconosciuti nelle riprese video delle violenze. Per loro l'arresto va confermato, scrive ancora il gip, "poiché altamente probabile che gli indagati, organicamente inseriti nell'ambiente 'ultras' ove non sottoposti a misure potrebbero concorrere alla dispersione di elementi probatori indispensabili per lo sviluppo delle indagini". Esiste inoltre "il concreto ed attuale pericolo, per le specifiche modalità e circostanze del fatto, nonché per la personalità degli arrestati - come emerge dalla dinamica dei fatti - che gli stessi possano commettere altri delitti della stessa specie di quello per cui si procede".
"Inter-Napoli, pericolo rappresaglia"
Il gip Salvini motiva anche la scelta di accogliere le richieste della procura sottolineando il pericolo di rappresaglia e di altre azioni analoghe tra tifoserie qualora i tre capi ultras fossero lasciati in libertà. "Dal punto di vista della prevenzione generale inoltre quanto avvenuto a Milano ha avuto grande risonanza ed è quindi idoneo a scatenare azioni simili e anche episodi di rappresaglia e di conseguenza si pone ad un livello molto elevato di gravità ben superiore a quello di una comune rissa e cioè del reato in cui l'episodio è necessariamente inquadrato", si legge nell'ordinanza.