Imparare l'inglese a Londra diventa un miraggio. Il Regno Unito chiude la porta in faccia ai ragazzi italiani - Affaritaliani.it

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Imparare l'inglese a Londra diventa un miraggio. Il Regno Unito chiude la porta in faccia ai ragazzi italiani

Il Governo britannico prepara una stretta all'ingresso di lavoratori non qualificati dall'estero

di Redazione News

Regno Unito, svanisce il sogno di migliaia di ragazzi italiani di imparare l'inglese a Londra con la riforma dell'immigrazione del governo Stramer

Fino a non troppo tempo fa si diceva che il modo migliore per imparare l'inglese fosse trovarsi un lavoretto nel Regno Unito. Non a caso Londra era la meta preferita di migliaia di ragazzi italiani desiderosi non solo di ampliare le proprie competenze linguistiche ma anche di iniziare una carriera all'estero. A breve però sarà molto difficile seguire lo stesso percorso che ha portato al successo personaggi come Luciano Pavarotti e molti altri.

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La ministra dell'Interno britannica, Yvette Cooper, ha presentato una riforma sull'immigrazione che mette fine a un'epoca, negando il visto lavorativo nel Regno Unito a chi non è laureato e non conosce l'inglese in modo fluente. Già oggi poi serve una "sponsorship" da parte del datore di lavoro dal costo di migliaia di euro e un salario minimo annuale di circa 35mila euro. Non solo, verranno punite quelle aziende e istituzioni britanniche che assumeranno lavoratori stranieri quando potrebbero invece assumere candidati autoctoni.

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L'obiettivo è quello di frenare gli ingressi dall'estero per i lavori non qualificati e dare un'opportunità ai quasi 9 milioni di residenti che sono economicamente attivi ma non lavorano né cercano un impiego. Stando alle stime del governo, si punta a ridurre di almeno 50mila unità gli arrivi di lavoratori non qualificati il prossimo anno.

"Le regole sull’immigrazione saranno molto più stringenti e severe. Chi arriverà qui, dovrà integrarsi e sapere la nostra lingua. Diventare residenti sarà un privilegio, non un diritto. Meno migranti a buon mercato e più sostegno ai lavoratori britannici", ha detto il primo ministro Starmer. Per molti giovani italiani significa salutare, forse per sempre, il "british dream".

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