Cronache

La "vita normale" del boss, la spesa al super e lo scontrino. Spunta un figlio

Messina Denaro viveva come un cittadino comune a Campobello, nel suo covo la conferma che viva lì: carne trita fresca e detersivo per la lavatrice

Matteo Messina Denaro, il capomafia "Francesco" che tutti conoscevano

Dopo poco più di una settimana dall'arresto di Matteo Messina Denaro spuntano nuovi indizi sulla sua latitanza destinati a fare discutere, mentre gli inquirenti stanno dando la caccia ai suoi fiancheggiatori e ogni giorno vengono arrestati nuovi componenti, tutta gente di Campobello di Mazara che proteggeva il boss della mafia. Le indagini - si legge sul Giornale - stanno concentrandosi proprio su chi ne ha favorito la clandestinità nel paesino di 11mila anime dove il padrino si faceva chiamare Francesco e non Andrea Bonafede, nome del suo prestanome, perché tutti lì si conoscono. Proseguono, intanto, gli accertamenti sul materiale acquisito nella casa del capomafia in vicolo San Vito, nel quale sono stati rinvenuti abiti femminili sui quali sarebbe stato isolato un Dna di donna. Gli inquirenti non danno conferma, ma si parla di un presunto figlio segreto.

L’ex primula rossa - prosegue il Giornale - conduceva una vita normale. In casa c’era una busta della spesa con del tritato scelto, due birre e il detersivo acquistati al supermercato vicino casa due giorni prima della cattura. Una spesa di poco più di 26 euro effettuata alle 11.08. Elementi confermati dalle immagini del sistema di sorveglianza da remoto dell’auto usata dal capomafia. I "non so niente" che i diversi personaggi attorno al padrino di Castelvetrano continuano a rifilare agli inquirenti non li convincono. Sono giorni intensi di perquisizioni. A tappeto. Così, lunedì, poco prima e appena dopo l’arresto per associazione mafiosa di Andrea Bonafede, ritenuto dal Gip "uomo d’onore riservato" e tra i più vicini al capomafia, una perquisizione ha toccato anche la famiglia del prestanome. Sotto osservazione anche le case dei figli di Giovanni Luppino, arrestato insieme a Messina Denaro il 16 gennaio, ritenuto un fedelissimo tanto da fargli da autista.