Cronache
Migranti, Berlino: controlli al confine con l'Austria
Nuovo, tragico naufragio nel Mediterraneo: 34 migranti sono morti nel sud est del Mar Egeo. Secondo quanto fatto sapere dalla guardia costiera ellenica, almeno metà delle vittime erano bambini: quattro neonati, sei bambini e cinque bambine. Lo riporta l'agenzia Ana, secondo cui otto delle vittime sarebbero state ritrovate morte nella stiva. Sul barcone si trovavano 112 persone, 68 sarebbero invece state salvate dalla guardia costiera e 29 avrebbero raggiunto a nuoto l'isola di Farmakonissi, in acque greche e a 15 chilometri dalle coste turche.
E' invece andata bene a 42 persone, tra cui cinque donne e otto bambini, che viaggiavano stipate nel vano di carico di un camion frigorifero lungo un tratto di autostrada prossimo al confine con la Germania. La polizia le ha individuate in un'area di servizio della A8 ad Aistersheim. Il camion, normalmente utilizzato per il trasporto di fiori, risulta immatricolato in Finlandia. Secondo la polizia austriaca, i migranti sono in buone condizioni. Arrestati i due presunti "passatori", entrambi iracheni. Il mese scorso, in un'autostrada a est dell'Austria, 71 persone erano state rinvenute senza vita, probabilmente soffocate in un tir.
Gli Stati membri dell'Unione europea devono farsi carico della registrazione dei rifugiati ed è bene che tutti i Paesi facciano la loro parte: la Germania, per suo conto, "non si sottrae alle sue responsabilità umanitarie" ma ha ha deciso di "reintrodurre provvisoriamente i controlli alla frontiera con l'Austria". Una scelta che è stata "condivisa" dai ministri degli Interni dei Paesi Ue e dall'opposizione interna. Lo ha detto in una dichiarazione alla stampa il ministro dell'Interno tedesco, Thomas de Maizière. "Le misure che voglio reintrodurre sono i controlli sul confine con l'Austria. I ministri degli Interni (dei paesi Ue) sono d'accordo, sono stati consultati. E anche l'opposizione, che ho contattato personalmente, è d'accordo", ha detto il ministro. La Germania, ha aggiunto de Maizière, "non si sottare alle sue responsabilità umaniatarie, ma vista la quantità enorme dei profughi in arrivo occorre che vengano distribuiti in tutta Europa". Di certo, ha insistito, "il controllo dei confini non risolverà il problema, potrà portare solo a una minima riduzione dei flussi". Ma, ha aggiunto il ministro, "abbiamo bisogno di un certo ordine ai nostri confini e questo sarà uno dei punti cruciali che affronteremo domani" alla riunione dei ministri dell'Interno a Bruxelles.
"Servono zone di attesa in Italia cosi' come in Grecia e in Ungheria". Lo ha affermato il ministro dell'nterno, Thomas De Maiziere in una conferenza stampa in cui ha annunciato la reintroduzione temporanea dei controlli alla frontiera tra Germania e Austria. Il ministro ha aggiunto che i richiedenti asilo "devono sapere che non possono scegliersi lo stato da cui cercano protezione" e che "le regole di europee che impongono che le richieste di asilo siano disposte nel primo paese di entrata continuino a funzionare".
Il presidente della Commissione Europea, Jean-Claude Juncker, ha affermato di aver sentito la Merkel trovandosi d'accordo con la cancelliera sul fatto che per mantenere aperti i confini tra i Paesi membri dell'Unione è necessaria una gestione più coesa a livello europeo della crisi dei migranti. Un richiamo alla solidarietà e alla responsabilità che giunge alla vigilia del Consiglio Ue dei ministri dell'Interno e suona come un avvertimento a quei Paesi che hanno sin qui respinto il piano di ripartizione dei rifugiati in base a quote per ciascuno Stato membro della Ue. Proprio oggi il premier ceco ribadisce che dal "no" alla ripartizione dei rifugiati in quote, come vorrebbe la Ue, Praga non torna indietro. Il piano di Juncker è respinto anche dalla Romania, che annuncia per domani a Bruxelles la sua opposizione alle quote obbligatorie.
La Germania denuncia il "fallimento completo" dell'Ue nel proteggere le sue frontiere esterne, alla luce degli immensi flussi di migranti degli ultimi giorni. "Misure efficaci sono necessarie per fermare questo flusso", ha dichiarato il ministro dei Trasporti tedesco, Alexander Dobrindt della Cdu, "questo include l'aiuto per i Paesi dove i rifugiati stanno fuggendo e un controllo efficace delle nostre frontiere che non funziona più visto il completo fallimento dell'Ue nel proteggere i suoi confini". Dobrindt fa parte della Csu, l'alleato bavarese e conservatore della Cdu. Il ministro ha anche avvertito che la Germania ha raggiunto "il limite della sua capienza".