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Cronache
Migranti, i vescovi difendono le ONG?

 


'Accuse ipocrite e vergognose' così la Cei bolla, senza ombra di dubbio, le accuse del Procuratore di Catania Carmelo Zuccaro.
'Abbiamo le prove dei contatti tra scafisti e alcuni soccorritori' afferma invece con forza il procuratore, certamente non volendo mettere sotto accusa tutte le ONG in generale. Nella maggior parte, come ad esempio Medici Senza Frontiere o Save the Children, stanno facendo un lavoro impressionante.

LA CEI SEMBRA NON VOLER VEDERE NÈ SENTIRE

Eppure nonostante le serie affermazioni di prove documentate da parte di un Procuratore della Repubblica, la CEI sembra non voler vedere o non voler sentire.
Dopo aver permesso ad un suo alto prelato, Monsignor Nunzio Galantino, di sostenere che il nostro paese potrebbe fare di più per quanto riguarda l'accoglienza, ora alla Conferenza Episcopale Italiana non sorge ombra di dubbio sul fatto, in tali accuse, qualcosa di vero potrebbe esserci.

Premesso che sarebbe bello toccare con mano quante porte, magari anche piccole, siano state aperte ai migranti nell'ordinato e ospitale Vaticano, sarebbe altresì interessante capire come la Cei consideri l'attuale esplosione nel numero di sbarchi.

LA CEI COME CONSIDERA L'ESPLOSIONE NEL NUMERO DI SBARCHI?

Stiamo parlando di circa 36000 persone nel primo trimestre del 2017 con un aumento del 40% rispetto allo scorso anno. Un anno, quello passato, che aveva visto arrivare da noi ben 181000 persone .
E le previsioni per il 2017 parlano di oltre 250000.
Un fenomeno migratorio che , unito a quello criminale parallelo, potrebbe mettere a serio rischio la tenuta del sistema democratico.

LA CEI NON SENTE I RUMORS?

Gli attenti osservatori della Cei non hanno sentito i ricorrenti rumors che sostengono come spesso la guardia costiera libica faccia entrare alcune barche di soccorritori in acque libiche per raccogliere i migranti direttamente da vecchi gommoni ai quali è stato persino tolto il prezioso motore?
Nessuno si è accorto, ad esempio, che nelle giornaliere riprese televisive si notano ora molti meno gommoni sulle nostre coste di quanti se ne vedevano prima?
E nessuno sa che la legge del mare obbliga a portare i migranti al porto più vicino, tipo Malta o la stessa Libia e non certo il territorio italiano?

Sempre gli stessi rumors confermano che, sovente,  i responsabili dei soccorsi di alcune ONG rifiutano di consegnare alle autorità i filmati dei recuperi.

LA CEI NON VEDE LA FILIERA DEL BUSINESS?

A nessuno della rispettabile Cei viene in mente, prima di giudicare  lo straordinario lavoro di grande parte del popolo italiano, di pensare che il procuratore di Catania potrebbe avere immaginato anche l'esistenza di una mala filiera nel business. Una filiera che certo non coinvolgerebbe la maggior parte delle ONG ,ma solo alcune, e che porterebbe maggiori ricavi ai trafficanti, più soldi ai soccorritori e più introiti alle cooperative.

La stessa Frontex , l'indipendente Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera , continua a gridare a gran voce come sia necessario lavorare di più per contrastare le reti di trafficanti.

ALL'ITALIA IL NOBEL PER LA PACE

Tutte considerazioni estranee alla politica, buona a stimolare solo la parte peggiore del paese. Un paese, il nostro, che invece dovrebbe poter essere candidato, per l'accoglienza ai migranti, per il prossimo NOBEL per la Pace.
 

Tags:
ongprocuratore di cataniaceiconferenza episcopale italiananobel per la pace
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