Il prefetto Tronca ad Affaritaliani.it: "Milano non corre pericoli" - Affaritaliani.it

Cronache

Il prefetto Tronca ad Affaritaliani.it: "Milano non corre pericoli"

 

"Milano può stare tranquilla e possiamo essere sereni, non abbiamo evidenza di pericoli legati al terrorismo né tantomeno all'Isis. Lo Stato è pronto ad ogni azione per reagire ad ogni segnale di pericolo. Anche sulla sicurezza di Expo 2015 sono molto soddisfatto di ciò che abbiamo fatto fino ad ora. Manterremo la medesima tensione e attenzione per coordinare tutte le azioni di sicurezza e prevenzione".  Così il prefetto di Milano, Francesco Paolo Tronca,  ospite in diretta streaming nella redazione di Affaritaliani.it, ha risposto a una delle domande poste dal  direttore Angelo Maria Perrino.

L'appuntamento con Francesco Paolo Tronca verrà rinnovato, sempre in diretta streaming su Affaritaliani.it, perché, ha sottolineato il rappresentante del governo  “un prefetto deve saper ascoltare molto, ma in alcune occasioni è bene parlare, spiegare e raccontare".

L’INTERVISTA

Nel 2008 lei è stato anche capo del dipartimento dei vigili del fuoco a Roma. Che cosa ricorda di quell'esperienza?
"E’ stato un periodo intenso e gratificante, a capo di una struttura complessa che ha tutte le caratteristiche di un'azienda, dove la quasi totalità dei graduati è ingegnere o architetto. Siamo stati chiamati ad affrontare emergenze forti, come il terremoto dell'Aquila, quello dell'Emilia Romagna, gli incidenti al Porto di Genova, quello ferroviario di Viareggio e le operazioni di soccorso alla nave Concordia".

Ieri sono stati arrestati due presunti appartenenti all'Isis a cui sono state trovate piantine di Roma e Milano su cui erano segnati dei possibili obiettivi da colpire.  Milano è a rischio attentati?
"Il sistema di sicurezza messo in essere a Milano è a livelli particolarmente elevati ed è caratterizzato da un'attenzione  operativa costante e continua.  Abbiamo uomini di altissima professionalità che sono pronti a sostenere qualsiasi tipologia di rischio. Sono tranquillo visto che so quello che è stato fatto in termini di prevenzione. Lo Stato è preparato a qualsiasi tipo di reazione e di risposta".

Si aspettava l'insediamento dell' Isis in Lombardia?
"Noi siamo assolutamente attenti a qualsiasi segnale che possa rappresentare la sia di un'anomalia nella società. Il sistema è pronto a rispondere a qualsiasi tipo di insidia".

Sono casi isolati o siamo in presenza di una vera e propria penetrazione del terrorismo islamico sul Nord  Italia?
"Non ho alcuna evidenza oggettiva che non possa trattarsi che di un caso isolato"

Si tratta di ragazzini che giocavano a fare terroristi o erano pronti a mettere in atto operazioni terrificanti?
"Perché sostituirmi all'attentissima valutazione che verrà fatta da autorità giudiziaria?"

Era un covo caldo o freddo come si diceva ai tempi delle BR?
"Non posso rispondere, è necessario chiederlo al magistrato. Non ho alcuna evidenza di un particolare rischio. Da prefetto di Milano dico che deve essere veicolato un preciso messaggio di serenità e tranquillità collettività".

Parlando di Expo, come avete affrontato il tema della sicurezza nel sito dove si svolge l'Esposizione universale?
"Abbiamo dedicato tanto tempo a pianificare qualsiasi scenario relativo alla sicurezza nel sito Expo. Ormai siamo quasi al giro di boa e posso ritenermi  assolutamente soddisfatto della tenuta del sistema che ha risposto perfettamente. La sfida nella sfida è quella di mantenere la stessa attenzione nei livelli di sicurezza fino alla fine dell'Expo. Per me il 31 ottobre dovrà essere come il primo maggio".

Per quanto riguarda l'assegnazione degli appalti dell'Expo si è verificata un massiccia presenza della criminalità organizzata…
"Dove ci sono opportunità di guadagni naturalmente si creano situazioni appetibili per la criminalità organizzata.  Per l'Expo e le opere connesse, abbiamo svolto un lavoro di squadra efficacie.  Abbiamo lavorato in sinergia con tutte le  forze dell'ordine. Questo modo di  lavorare ha generato un sistema di prevenzione che ci ha permesso di intercettare i tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata in appalti anche di piccole dimensioni. La criminalità organizzata non mira solo all'appalto ultramilionario. Anzi, cerca lavorare sotto soglia. Più l'appalto è di piccole dimensioni più è difficile che vi siano controlli. Ma stavolta le maglie della giustizia sono state molte strette"

Lei ha emesso numerosi provvedimenti che hanno impedito ad alcune ditte vincitrici di appalti di vederli davvero assegnati, con un lavoro contro la criminalità organizzata che ha lasciato il segno …
"Ho emesso 84 provvedimenti interdittivi che hanno colpito 59 aziende, il che significa che alcune avevano vinto più di un appalto. Il valore di questi appalti supera i 200 milioni di euro. Dietro a questo risultato c'è un lavoro complesso è attento di indagine verifica".

Che tipo di organizzazioni criminali si sono infiltrate?
"Le più varie. Anche se in maggioranza si tratta delle tradizionali organizzazioni della criminalità meridionale".

Lei ha mai avuto paura?
“Dico solo che ho  fatto solo il mio dovere e continuerò a farlo”.

“Ha mai ricevuto minacce?
  "Assolutamente mai. Anzi, ho sempre ricevuto attenzione e sostegno dal governo".

Dopo Expo cosa si farà di quell'area?
“Questo sarà oggetto di valutazione soprattutto del governo e degli enti locali. Non spetta al prefetto decidere su questo tema"

Sugli immigrati è in atto una rivolta di alcuni prefetti…
"Non c'è alcuna situazione anomala. C'è da parte di un sindacato di categoria una presa di posizione abbastanza attenta nelle espressioni.  In ogni caso, davanti a una certa linea di pensiero, è giusto che un prefetto esprima la propria idea. Penso che ci voglia una risposta professionale forte e determinata da parte del prefetto, che rappresentando  lo Stato”

Lei ha una ricetta per risolvere il problema?
“La mia azione sta andando e sempre andrà nella direzione indicata dal governo. Ciò che è necessario e coniugare la solidarietà umana con la legalità, ovvero, il ferreo rispetto delle normative e delle regole".

Visto che siamo in pieno Expo, la prefettura ha precettato tre volte i lavoratori dell'Atm che avevano proclamato uno sciopero…
"Sono valutazioni che ho sempre fatto in tutta la mia carriera. Sono in ballo più diritti: la mobilità del cittadino e il diritto a scioperare entrambi garantiti dalla Costituzione. Il prefetto deve trovare il giusto punto di equilibrio che varia da situazione a situazione tenendo conto della tutela dell'ordine pubblico".