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Cronache
Pamela, negoziante accusa gli indagati: "Comprarono qui la candeggina"

Inizialmente chiesero dell'acido alla commessa, poi comprarono invece candeggina. Acido che sarebbe servito a sciogliere il cadavere di Pamela Mastropietro, la morte della 18enne romana fatta a pezzi e trovata dentro due trolley nelle campagne di Pollenza (Macerata). Sotto accusa da parte di un negoziante ci sono Innocent Oseghale e Desmond Lucky, due dei quattro indagati. Il particolare, di cui ha preso atto il gip Giovanni Maria Manzoni nell'ordinanza di convalida del fermo, sarebbe stato confermato sia dal titolare sia da una commessa del negozio dove poi i due - riconosciuti dai testimoni - acquistarono la candeggina per pulire perfettamente, secondo l'accusa, i resti del corpo oltre alle tracce nell'appartamento di via Spalato 124 a Macerata. Desmond, difeso dell'avv. Gianfranco Borgani, sostiene invece di non essere mai stato nel negozio e neanche nell'abitazione. "Sì sono proprio loro, sono venuti il pomeriggio del 30 gennaio a comprare la candeggina, dicono invece il titolare e la commessa del negozio.

 

Pamela, Procura: convalida per rischio fuga e non ordine pubblico

 

Non ci sono state ragioni di ordine pubblico alla base della convalida ieri da parte del Gip di Macerata, accogliendo pienamente la richiesta della Procura maceratese, del fermo di Lucky Awelima e Desmond Lucky, i due nigeriani accusati di aver ucciso in concorso Pamela Mastropietro e di averne vilipeso e occultato il cadavere. C'era invece il rischio fondato che i due possano darsi alla fuga e possano anche reiterare gravi reati, analoghi a quelli loro contestati. E' la precisazione che arriva in serata dal Procuratore capo di Macerata, Giovanni Giorgio, per smentire la notizia apparsa su vari quotidiani e diffusa anche da emittenti radiofoniche e televisive secondo cui l'ordinanza cautelare in carcere sarebbe stata adottata per motivi di ordine pubblico. Notizia "destituita di ogni fondamento", dice il procuratore. Il quale smentisce inoltre quanto riportato da organi di stampa circa dichiarazioni rese da Micaela Pettinari, convivente di Innocent Oseghale, l'affittuario nigeriano dell'appartamento di via Spalato dove Pamela e' stata uccisa e in carcere con l'accusa di concorso in vilipendio e occultamento di cadavere. Secondo quanto riportato da alcuni organi di stampa, la donna avrebbe fatto dichiarazioni difformi da quelle rese in sede investigativa ai carabinieri di Macerata, ma anche questa notizia "e' priva di fondamento - dice il procuratore - , avendo la teste nuovamente confermato ai carabinieri quanto gia' detto in precedenza, in modo molto diverso rispetto a quanto pubblicato". E, infine, "nel doveroso rispetto verso tutti gli organi di informazione per la funzione di interesse pubblico da loro svolta" il capo della Procura esprime "l'esigenza che le notizie riguardanti il decesso di Pamela Mastropietro vengano diffuse con senso di responsabilita'".

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