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Cronache
Poggioreale, i detenuti vogliono vedere il Napoli: avviati i contatti con Sky
(Fonte: Pexels)

Poggioreale, i detenuti pretendono il lusso di vedere il calcio gratis: nel caso Sky accettasse, sarebbe un vero schiaffo a chi paga...

Se non fossimo nel noto “mondo alla rovescia” in cui abita l’Italia da diversi anni, la notizia avrebbe fatto semplicemente indignare l’opinione pubblica, ma ora non è più così, anzi. Il fatto incredibile è questo. I detenuti del carcere di Poggioreale hanno protestato con il direttore del penitenziario perché vogliono vedere le partite del Napoli anche in cella.

Ci pare giusto. A quando i pasticcini e i thè danzanti? E perché poi solo il Napoli? E perché anche non le serie Netflix? I detenuti hanno commesso o sono fortemente sospettati di aver commesso crimini, e chiedono alla società che hanno offeso con atti criminosi di vedere gratis le partite della loro squadra preferita. Invece i gonzi, cioè i cittadini che si comportano bene, le partite se le devono pagare. Ci pare nuovamente giusto.

Ripetiamolo, in un mondo normale la proposta avrebbe semplicemente indignato, ma nel nostro strano Paese ha invece addirittura avuto interesse nella figura del garante dei diritti dei detenuti della Campania, Samuele Ciambriello, che ha girato la proposta ai vertici Sky.

Dice il garante l’“uomo che non conosce ferie”: “Come mia abitudine nel giorno di Ferragosto ho visitato il carcere di Poggioreale per un giro di ascolto e perché l'azione dell'Ufficio del Garante non conosce ferie. Ho visitato il padiglione Roma e il centro clinico Sai. Per il carcere occorre fare poco, che diventa molto” e poi ha annunciato, a favore di telecamere, “l'interlocuzione con i vertici Sky”.

E a questo punto non ci meraviglieremmo che Sky per farsi un po’ di pubblicità “buonista” accetti. Però Sky deve sapere che la sua eventuale decisione non è detto che piaccia a chi sborsa fior di euro e che si vede gabbato dai galeotti.

In Italia tutto vira al buonismo che è l’antitesi storica della Giustizia. Ormai il carcere è divenuto una attività ricreativa dove si fa sport, si fa teatro, si fa cinema ma non si fa l’unica cosa per cui è stato creato e cioè scontare la pena senza agevolazioni che neppure i cittadini “fuori” si sognano di avere.

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