Cronache
Barcellona, il politologo Revelli: "Serve una nuova antropologia dell'uomo"

Barcellona, Revelli: "Un'atrocità che esige nuova antropologia dell'uomo"
Di Carlo Patrignani
"Alle Ramblas e' successo qualcosa di atroce, di spaventoso: pare che non ci sia fine a eventi simili di inumanità che, per la loro lunga scia, vanificano rendendole impotenti le stesse soluzioni tecniche sui livelli di sicurezza. E' indispensabile allora cercare una nuova soluzione che non può che essere culturale".
E' sempre più determinato, il politologo Marco Revelli, dell'urgenza di elaborare e definire "una nuova antropologia dell'uomo", che abbia come asse portante la dicotonomia: "inumano/umano", da elevare 'a stella polare', di bobbiana memoria l'uguaglianza, per una rinnovata "socialità umana" oggi prigioniera della terribile "coppia forza-paura da cui emergono le diverse forme del'inumano".
E questa soluzione culturale in fieri, per Revelli, dovrà muoversi lungo alcune precise ineludibili coordinate: "da una parte, la natura dell'atroce fenomeno cui assistiamo da tempo per mettere a fuoco la distanza tra il nostro modello sociale e il resto del mondo e poi dall'altra, le fratture interne al nostro modello sociale che producono e alimentano la cosiddetta radicalizzazione".
Per inquadrare bene la coppia 'forza-paura', Revelli riporta d'attualità quanto successo in piazza San Carlo a Torino per la finale di Champions tra Juventus e Real Madrid: "un orrore", rimarca, quel fuggi fuggi di una folla enorme che presa dal panico al solo udire la parola 'attentato' dopo l'esplosione di due pedardi, tanto da calpestarsi l'uno l'altro con un migliaio di feriti.
"Di quel fatto se ne è parlato poco, ci si è soffermati sopra pochissimo, è stato subito messo da parte - chiosa il politologo - Eppure ci ha mostrato, ci ha reso evidente, quanto sottopelle la nostra psiche sia logorata da un coktail fatto di violenza, tensioni, insicurezza e paura".
A settembre, per quel che è di sua competenza come ordinario di Scienze della Politica alla facoltà di Scienze Politiche dell'Università degli Studi del Piemonte Orientale di Vercelli, Revelli darà vita - con incontri e riflessioni ad hoc - a un approfondimento culturale sul tema 'inumano-umano' con al centro la parola: humanitas.
Perchè e' attorno e su questa parola, humanitas, che secondo Revelli fa elaborata e definita "la nuova antropologia dell'uomo" che riconosce l'altro come essere umano per cui ci fa dialettica e rapporto e non lo rende tout court una cosa, un oggetto, fino a renderlo nulla, cioè inesistente.