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Vaccini, Pregliasco: "Non mi hanno scoperto, ho spiegato io i rapporti (normali) economici con le aziende. Soldi per la ricerca, non per parlare di Covid"
Il virologo ad Affaritaliani dopo le recenti polemiche

"Non c'è alcun conflitto di interesse, che ci sarebbe semmai se questi contatti non fossero trasparenti. Un conto è dirli apertamente e serenamente, come ho fatto, e un conto e tenerli nascosti"
"Sono andato all'audizione in commissione parlamentare di inchiesta sul Covid perché ero stato invitato e ho portato la mia lettura delle attività operative che sono state messo in atto all'epoca della pandemia, anche sul piano della comunicazione". Fabrizio Pregliasco, direttore della Scuola di specializzazione in Igiene e medicina preventiva dell’Università degli studi di Milano, membro del Cts Lombardia durante la pandemia, intervistato da Affaritaliani, spiega esattamente che cosa ha dichiarato di fronte a deputati e senatori dopo le polemiche politiche giornalistiche in particolare per il titolo del quotidiano 'La Verità' (Pregliasco confessa: 'Pagato da Big Pharma').
"Ho raccontato punti complessi di quanto accaduto e ho risposto alle domande di deputati e senatori. C'è stata una discussione con opinioni diverse sulle scelte che sono state fatte e che si sarebbero potute fare, cosa è stato meglio e cosa sarebbe stato meglio", sottolinea Pregliasco. Che poi aggiunge: "Ho voluto portare, come normalmente si fa nei congressi anche medici, slide per supportare il racconto della mia relazione, alla quale sono seguite le domande dei parlamentari".
"Ho volutamente inserito nella mia documentazione, come si fa normalmente, quella che si chiama 'disclosure' e cioè gli elementi legati agli interessi economici intercorsi con aziende farmaceutiche. Un fatto assolutamente normale. Nel contesto della ricerca scientifica e dell'attività medica è uno standard normale avere rapporti con aziende ed è un obbligo, come ho fatto pubblicamente, comunicare e rendere noti questi contatti. Non c'è alcun conflitto di interesse, che ci sarebbe semmai se questi contatti non fossero trasparenti. Un conto è dirli apertamente e serenamente, come ho fatto, e un conto e tenerli nascosti. Ho utilizzato in Parlamento la stessa slide che si usa nei convegni e nei corsi ECM (Educazione Continua in Medicina). Inserendo questi rapporti con le aziende farmaceutiche ho reso trasparente tutto in modo pubblico e quindi non c'è alcun conflitto di interesse che, come ho detto, ci sarebbe stato solo se non avessi spiegato io questi rapporti, normali, con le case farmaceutiche".
In conclusione, il titolo del quotidiano 'La Verità' come lo commenta? "E' una estremizzazione su attività di ricerca per le quali ho avuto finanziamenti trasparenti che non sono stati assolutamente legati alla comunicazione. In sostanza, non mi hanno certo pagato per parlare del Covid e dei vaccini in televisione o altrove. Poi 'La Verità' scrive che avrei confessato, come se mi avessero scoperto loro. Assolutamente non così. Sono stato io a rendere pubblici questi rapporti con le aziende del settore come si fa nei convegni e come era giusto fare in commissione parlamentare. E l'ho fatto con una slide che porto anche in tutti i convegni e che fa riferimento all'articolo 3.3 del Conflitto di Interessi, pagina 17 del Regolamento Applicativo dell'accordo Stato-Regione del 5 novembre 2009", conclude Pregliasco.
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