Processo Olivetti, giudice: "Il talco con l’amianto eliminato in ritardo" - Affaritaliani.it

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Processo Olivetti, giudice: "Il talco con l’amianto eliminato in ritardo"

Processo Olivetti, giudice: "Eliminazione del talco fu tardiva". Motivazioni della sentenza

Processo Olivetti, giudice: "Il talco con l’amianto eliminato in ritardo"
 

Il processo per le morti da amianto alla Olivetti ha "ampiamente dimostrato l'utilizzo di talco contaminato da tremolite sino al 1981", materiale che "non venne immediatamente sostituito, ma rimase in uso quanto meno sino alla primavera del 1986". A 90 giorni dalla condanna a 5 anni e 2 mesi di Carlo Debenedetti e del fratello Franco e a un anno e 11 mesi dell'ex ministro Corrado Passera, il giudice Elena Stoppini ha depositato le motivazioni della sentenza.


Processo Olivetti, giudice: "Eliminazione del talco fu tardiva". Ecco le motivazioni della sentenza


Sono 170 pagine in cui vengono ricostruite le vicende della fabbrica e i motivi che l'hanno portata a condividere le ipotesi di omicidio e lesioni colpose sostenute dall'accusa nel "dramma sociale di Ivrea". Il documento ricostruisce l'intera istruttoria, attribuendo precise responsabilita' ai vertici dell'azienda. "Risulta ampiamente provata l'effettiva titolarita' della figura di datori di lavoro in capo" agli imputati. Cosi' come "e' ampiamente provato l'omesso e/o negligente esercizio di tali poteri che, se correttamente dispiegati, avrebbero avuto effetto impeditivo degli eventi lesivi verificatisi". Secondo il giudice monocratico, infatti, "la tempestiva valutazione del rischio amianto, e la conseguente adozione di idonee misure prevenzionistiche, avrebbero eliminato o, per lo meno ridotto, l'esposizione delle persone offese alle fibre tossiche e conseguentemente impedito, o quanto meno ritardato, l'insorgenza delle patologie di asbesto correlate". Malattie causate - proseguono ancora nelle motivazioni dalla "presenza di amianto nelle strutture dei vari siti" e dalla "aerodispersione di fibre di amianto negli ambienti di lavoro" che - sostiene la Stoppini - "l'istruttoria dibattimentale ha consentito di accertare". Le difese hanno gia' annunciato ricorso in appello contro la sentenza che lo scorso 18 luglio Carlo De Benedetti aveva definito "ingiusta", sottolineando la sua "totale estraneita' rispetto ad accuse tanto infamanti quanto del tutto inconsistenti". Lo scontro avrà un secondo round in appello.