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Cronache
Vacanze al mare? "Non sottovalutare i rischi". Parla la Guardia Costiera.VIDEO

di Luciano Castro

 

Prudenza, prudenza, prudenza. Non smette di ripeterlo il comandante Cosimo Nicastro, portavoce del Corpo delle Capitanerie di Porto - Guardia Costiera, alla vigilia del periodo clou delle vacanze estive. Complice il caldo e il bel tempo, le spiagge sono già affollate, ma ad agosto saranno letteralmente prese d’assalto da milioni di bagnanti, sub e diportisti. E la macchina organizzativa per la loro sicurezza è già in moto: si chiama Operazione Mare Sicuro 2019 e vede la partecipazione di migliaia di uomini e centinaia di mezzi navali ed aerei della Guardia Costiera lungo tutta la penisola. I dati degli ultimi anni segnalano che gli incidenti in mare e le richieste di soccorso sono fortunatamente in calo, ma purtroppo sono ancora tanti i bagnanti che muoiono affogati in Italia (circa 400 solo nel 2018, non solo in mare, ma anche nelle acque interne). Dunque, la prudenza è sempre prioritaria.

 

Comandante Nicastro, come è articolata l’Operazione Mare Sicuro 2019? Ci sono novità rispetto alle edizioni precedenti? Quali?

La Guardia Costiera da 28 anni è impegnata nell’operazione Mare Sicuro, che coinvolge 3mila uomini e donne, 300 mezzi navali e 15 mezzi aerei lungo gli 8mila km di costa del nostro Paese, compresi il lago di Garda e il lago Maggiore, per una superficie totale di circa 500mila km quadrati di mare. La Guardia Costiera garantisce con questa operazione la sicurezza della balneazione e della navigazione e la tutela del patrimonio naturalistico di cui è ricco il nostro Paese.

La prima novità consiste nell’aver anticipato questa operazione al 1° giugno, in modo da garantire una presenza preventiva ancora più capillare e più efficace lungo le nostre coste. Quest’anno, l’operazione Mare Sicuro è caratterizzata anche da un forte impegno ambientale della Guardia Costiera, in particolare nella lotta alla dispersione delle plastiche nel nostro mare. Infatti, proprio durante l’operazione Mare Sicuro è stata lanciata la campagna di comunicazione ambientale #PlasticFreeGC, finalizzata alla promozione di comportamenti corretti nell’approccio con questo elemento preziosissimo che è il nostro mare. Sempre quest’anno, inoltre, il Corpo ha dato il via all’operazione reti fantasma, che verrà condotta in tutte le zone di mare di particolare pregio ambientale allo scopo di liberarne i fondali. Infatti, attraverso l’impiego dei 5 nuclei subacquei della Guardia Costiera italiana, verranno rimosse le cosiddette reti fantasma, ovvero reti abbandonate in mare volontariamente, e talvolta accidentalmente che, realizzate in materiale plastico, danneggiano i fondali con la loro presenza. In più, continuano a pescare in maniera non selettiva la fauna marina circostante.

 

foto Comandante Cosimo Nicastro
 

Ma l’Operazione Mare Sicuro era iniziata già prima…

Sì, la prevenzione e la sensibilizzazione sono elementi fondamentali: proprio per questo, già durante i mesi invernali abbiamo incontrato 70mila studenti delle scuole di tutta Italia, mentre nei mesi primaverili ci siamo interfacciati con associazioni  di settore diportistico, balneare e subacqueo, per parlare di mare a 360 gradi prima dell’inizio della stagione estiva. Crediamo nella prevenzione, nella sensibilizzazione e nei comportamenti consapevoli e prudenti verso il mare che, ricordiamo a tutti, non è il nostro elemento naturale.

Dal 1° giugno la Guardia Costiera è in campo in maniera operativa anche per scongiurare con la sua presenza comportamenti pericolosi, come possono essere la navigazione delle unità da diporto all’interno delle aeree riservate ai bagnanti, o la mancata segnalazione della posizione da parte dei sub. Gli uomini e le donne del Corpo vigilano affinché vengano rispettati i limiti di velocità, poiché incidono direttamente sulla sicurezza di chi ci sta intorno. La loro presenza serve a scongiurare comportamenti potenzialmente dannosi per l’ambiente marino e ad intervenire in caso di necessità. Questo è il quadro in cui la Guardia Costiera si muove all’interno dell’operazione Mare Sicuro.

Va sottolineato che le principali cause di richiesta di intervento delle nostre unità navali nascono dalle condizioni meteo avverse. Per evitare queste situazioni di pericolo basta consultare il bollettino prima di intraprendere la navigazione: possiamo ormai farlo attraverso semplici applicazioni per smartphone. La seconda causa di richiesta di intervento nasce dalla mancata manutenzione delle unità da diporto, che durante la navigazione si fermano in mare. Si tratta di situazioni che possono sembrare abbastanza semplici da gestire, ma ricordiamo che l’ambiente marino è mutevole: cambia in maniera non prevedibile. Pertanto la prudenza non è mai troppa.  Evitiamo che una giornata di divertimento si trasformi in una giornata drammatica.

Stiamo investendo molto sull’opera di prevenzione e di sensibilizzazione e questo sta già dando i primi risultati positivi: da qualche anno registriamo un trend in calo degli incidenti in mare e delle richieste di soccorsi. Nonostante questo, parliamo di numeri sempre molto importanti. L’anno scorso  1.700 persone tra diportisti, bagnanti e subacquei sono stati tratti in salvo dalla Guardia Costiera.

 

Le nuove tecnologie sono sempre più al servizio anche della sicurezza in mare. Quali sono gli ultimi mezzi e/o apparecchiature che avete adottato per le vostre attività d’istituto?

Contiamo molto sulla preparazione professionale dei nostri equipaggi: l’operazione Mare Sicuro si avvale di personale specializzato e brevettato al salvamento in mare, formato appositamente per questa operazione. Ovviamente il personale deve essere supportato da tecnologia e  mezzi. In questa attività impieghiamo principalmente battelli pneumatici, che ci consentono di arrivare velocemente nei luoghi in cui è necessaria la presenza della Guardia Costiera: si tratta di mezzi che permettono un avvicinamento in sicurezza anche in presenza di bassi fondali.

Ovviamente non è possibile presidiare tutti gli 8mila km di costa e i 500mila km quadrati di mare che ricadono sotto la nostra responsabilità; perciò per noi è fondamentale essere supportati dalla tecnologia. Pensiamo ad esempio ai diversi sistemi di monitoraggio del traffico marittimo, che danno alle sale operative dei 300 comandi territoriali una situazione in tempo reale del traffico marittimo. Avere informazioni su ciò che accade in mare è fondamentale per gestire un’operazione di soccorso, un intervento in campo ambientale o in ambito di tutela del patrimonio ittico.

 

Oltre alle imbarcazioni, importante è anche il ruolo di aerei e elicotteri, vero?

Sì, ci avvaliamo anche dei mezzi aerei, soprattutto degli ATR 42, aerei ad ala fissa che ci consentono di avere informazioni attraverso apparecchiature all’avanguardia. Siamo dotati di tecnologie che ci forniscono elaborazioni ottiche essenziali per il monitoraggio del mare, in special modo in caso di inquinamento.

Anche gli elicotteri, gli AW 139, sono strumenti fondamentali per il Corpo, soprattutto per le operazioni di soccorso non solo durante la stagione balneare, ma per tutto l’anno. Questi mezzi ci permettono di intervenire con grande rapidità in condizioni meteo marine talmente difficili da non consentire un agevole impiego dei mezzi navali.

 

I bagnanti morti affogati in Italia sono ancora tanti, troppi. E molti di più sono coloro che hanno rischiato di morire in acqua. Eppure siamo un Paese di antiche tradizioni marinare. Quali sono le cause? E’ un problema culturale, di informazione, di cautela?

Bisogna fare un distinguo: spesso le persone perdono la vita a causa di malori causati dalle elevate temperature esterne, che provocano situazioni di stress fisico che comportano, a volte, delle drammatiche conseguenze. L’approccio con il mare dev’essere culturale ed informato. Il Corpo opera in questa direzione e vi si muove sotto diversi ambiti. Abbiamo già parlato della sensibilizzazione degli studenti che portiamo avanti in maniera continuativa e degli incontri con le varie associazioni di categoria. Il nostro è un approccio che sta diventando sempre più strutturale: nel nuovo codice della nautica da diporto è stata inserita una norma che prevede che l’11 aprile di ogni anno sia dedicato al mare e alle giovani generazioni.

Dallo scorso anno, la Guardia Costiera ha prestato la propria collaborazione, in termini di esperienza e professionalità, al Ministero della Pubblica Istruzione per la Giornata della cultura del mare: organizzando incontri nelle scuole di ogni ordine e grado e realizzando progetti strutturali che hanno lo scopo di aiutare ad avvicinare le giovani coscienze a un patrimonio importantissimo per il nostro Paese; un patrimonio non soltanto naturalistico, ma anche culturale, storico ed economico. Sul mare si muovono importanti traffici commerciali: basti pensare che la maggior parte delle merci che arrivano tutti i giorni nelle nostre case viaggiano per mare. Il mare è un patrimonio dalle diverse e variegate sfaccettature che per legge dello Stato si è voluto ancor più valorizzare. E in questo la Guardia Costiera già sta dando il proprio contributo.

 

Per concludere: un breve appello a tutti coloro che si preparano a passare le vacanze al mare, in barca o sulla spiaggia. Come evitare che un momento di relax possa trasformarsi in tragedia?

Prudenza, prudenza, prudenza. Prima di recarsi in una località di mare bisogna sempre consultare le ordinanze di sicurezza emanate dai comandi territoriali della Guardia Costiera. Non bisogna mai sottovalutare i rischi connaturati che il mare, se pur bello e splendido, nasconde. Il consiglio che possiamo dare ai bagnanti è di rimanere all’interno dell’area riservata alla balneazione, ovvero un’area a loro dedicata che solitamente comprende i primi 200 metri di mare dalla battigia. Se i bagnanti vogliono comunque avventurarsi al di fuori dell’area loro riservata, devono segnalare  in maniera adeguata la loro posizione alle eventuali barche da diporto.

I diportisti, invece, devono prestare massima attenzione ai limiti di velocità che sono sempre previsti nelle ordinanze della Guardia Costiera. Per i subacquei c’è l’obbligo di segnalare sempre e in maniera adeguata, secondo le normative previste, la loro posizione, utilizzando l’apposita boa dotata di bandierina rossa e di striscia diagonale bianca, che li rende visibili fino a 300 m dalla loro posizione.

Ho fatto alcuni esempi riferiti a bagnanti, diportisti e subacquei, perché in questo periodo dell’anno, in una fascia molto ristretta di mare, che va fino a 1 km dalla spiaggia, si concentrano diverse tipologie di turisti, residenti e villeggianti, che vogliono trascorrere un periodo di meritato riposo e relax. L’osservanza delle regole e la presenza della Guardia Costiera ha lo scopo di far sì che le attività estive possano e debbano svolgersi serenamente e in sicurezza. Il nostro obiettivo è arrivare a un’autoregolamentazione da parte degli utenti del mare e allo sviluppo di uno spiccato senso civico, in modo tale da evitare l’intervento della Guardia Costiera. Però, qualora dovesse essere necessario il nostro intervento, che tutti sappiano che noi ci siamo!

 

Ecco gli uomini e i mezzi della Guardia Costiera per l’Operazione Mare Sicuro 2019. Video

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(credit: Corpo delle Capitanerie di Porto - Guardia Costiera)

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Tags:
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