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Rivoluzione nella Chiesa anglicana, eletta una donna alla guida: è la prima volta nella storia. Ecco chi è Sarah Mullally
La designazione arriva in risposta a una serie di scandali sessuali, di pedofilia e di accuse d'insabbiamento che hanno travolto diversi presuli uomini

Justin Welby, ex arcivescovo Canterbury (Foto Lapresse)
Rivoluzione nella Chiesa anglicana, eletta una donna alla guida
Rivoluzione nella Chiesa d'Inghilterra dopo 500 anni di storia: per la prima volta un vescovo donna. Sarah Mullally è stata eletta dal sinodo per la carica di arcivescovo di Canterbury, ossia per il ruolo di primate della Chiesa nazionale del Regno Unito, il cui capo nominale è il sovrano britannico regnante. La designazione arriva in risposta a una serie di scandali sessuali, di pedofilia e di accuse d'insabbiamento che hanno travolto diversi presuli uomini, incluso il predecessore di Mullaly, costretto a dimettersi nei mesi scorsi.
Mullally, decorata a suo tempo dalla monarchia con il titolo di Dame, equivalente femminile di quello di Sir, ha 63 anni e negli ultimi sette è stata arcivescova di Londra: una delle posizioni più importanti raggiunte dalle donne nella Chiesa nata dallo scisma di re Enrico VIII dopo il contrastato via libera datato 2014 al loro accesso al ministero vescovile. La sua elezione, al termine di un lungo processo di scelta innescato dalle dimissioni nel 2024 da arcivescovo di Canterbury di Justin Welby, era la prima in cui le donne avessero titolo a poter essere indicate.
A sancire l'esito è stata oggi l'assemblea sinodale, che ha operato sotto la supervisione di una sorta di comitato di garanti nominato dalla corona tra fedeli di spicco, la Crown Nominations Commission for Canterbury: presieduta in questo caso da un ex capo dei servizi segreti interni britannici dell'MI5, lord Jonathan Evans.
Dame Sarah Mullally si presenta con le credenziali di una innovatrice auto-dichiarata e per fare pulizia. Nel primo sermone da capo della diocesi londinese, nel 2018, ricordò apertamente come la cattedra sulla quale era stata chiamata allora a sedere fosse stata oggetto di un attentato dinamitardo, un secolo prima, da parte di suffragette radicali che invocavano il volto e pari diritti per le donne; "lasciatemi rassicurarvi - aveva poi scherzato - che io non ho bombe con me, perlomeno non nel senso letterale della parola. E tuttavia sono consapevole che, come primo vescovo donna di Londra, sarò necessariamente una sovversiva". Impegno destinato ora a riproporsi, secondo i media, nel ruolo ancor più importante di primate e titolare della sede di Canterbury.