Cronache
Roma, 118 non parla inglese: muore turista 25enne. "Ambulanza dopo 43 minuti"

Il fidanzato ha raccontato che né i soccorritori né gli investigatori conoscevano l'inglese e lui è stato interrogato con Google Translate
"Se i soccorsi fossero arrivati in tempo Janna sarebbe ancora viva"
Janna e il suo fidanzato Michael stavano viaggiando per l'Europa ma la tappa in Italia è stata fatale: un malore improvviso per lei, la chiamata al 118 di lui, l'attesa di un operatore che parlasse inglese e poi altri 43 minuti per l'ambulanza. Ma ormai la ragazza era morta.
I fatti sono successi a Roma a metà gennaio e a riportarli è Repubblica. Janna Gommelt era una turista tedesca di 25 anni, in Italia insieme al fidanzato irlandese, Michael Douglas, 34 anni. "Se i soccorsi fossero arrivati in tempo Janna sarebbe ancora viva", racconta l'uomo a Repubblica Roma.
La coppia stava compiendo un viaggio attraverso l'Europa a bordo di un furgone trasformato in camper. Partiti dalla Germania a inizio novembre avevano già attraversato diversi paesi prima di Natale. Arrivati a Focene, in provincia di Roma, alle 15.30 del 20 gennaio Janna si sente male. Uno svenimento improvviso ma il fidanzato chiama subito i soccorsi: a quanto racconta lui stesso, i problemi sono iniziati lì, perché gli operatori non conoscevano l'inglese e la telefonata si è allungata. Gli chiedono di tenere acceso il gps del cellulare per aiutarli a capire dove si trova, ma l'ambulanza non arriva.
Douglas racconta di aver compiuto una seconda telefonata alle 16.10, con lo stesso esito. A questo punto l'uomo decide di avviarsi col suo stesso furgone, e trova i soccorritori fermi a qualche chilometro di distanza: 15 minuti dopo l'ambulanza riparte trasportando Janna in ospedale, dove però arriva già morta.
La procura di Civitavecchia ha aperto un fascicolo contro ignoti per istigazione al suicidio, ma Michael racconta di essere stato interrogato con Google Translate. Oltre a ciò, i problemi riguarderebbero anche la restituzione del corpo della giovane ai famigliari.
"Sono passati oltre 70 giorni e la famiglia di Janna Gommelt non ha ancora saputo per quale motivo è venuta a mancare la donna", dice a Repubblica Roma Manuele Piccioni, l'avvocato che segue il caso: il corpo è ancora in obitorio e l'autopsia è stata eseguita, ma l'esito non è ancora stato consegnato. Tuttavia "le cause della morte sono accertate", spiega l'avvocato, poiché a metà febbraio la cremazione è stata autorizzata, ed "è già chiaro che non ci sarà l'esigenza di ulteriori accertamenti sul cadavere, dato che appunto può essere cremato. Per questo non mi spiego il motivo di questa lunga attesa".
La versione dei soccorritori
"In riferimento all'articolo pubblicato da Repubblica cronaca di Roma si desidera precisare che la telefonata di emergenza del giorno 20.01.2022 delle ore 15.39 è stata subito gestita correttamente in lingua inglese ed è stato geolocalizzato l'intervento con le coordinate di latitudine e longitudine. La telefonata è durata circa due minuti ed il contenuto audio, concesso dalla Centrale operativa del numero unico dell'emergenza, viene per trasparenza integralmente allegato.
È stato disposto dalla Direzione regionale Salute un audit clinico su tutta la gestione del soccorso, che ha sempre avuto un supporto ininterrottamente in lingua inglese, non appena concluso, l'audit, verrà reso noto. Attualmente il servizio del numero unico di emergenza dispone di traduzione in 16 lingue, compreso l'ucraino. Ai familiari della giovane purtroppo deceduta vanno le nostre profonde condoglianze". Lo comunica in una nota l'Assessorato alla Sanità della Regione Lazio.