Cronache
Salento/ Morto in discoteca, gli ultimi istanti di vita di Lorenzo

Emergono nuovi dettagli dall'inchiesta in corso per comprendere i motivi del decesso. Secondo le testimonianze dei tre amici presenti con lui quella maledetta notte, un uomo avrebbe offerto da bere da una bottiglia a lui e all'amica Gloria. Lei si è rifiutata, lui no e dopo poco si è sentito male. Tutti gli amici insistono sul fatto che Lorenzo non si è mai drogato e se venissero trovate sostanze stupefacenti dalle analisi significherebbe che qualcuno l'ha "costretto" ad assumerla. In maniera fatale. E ci sarebbe anche un video girato da una delle amiche che testimonierebbe gli ultimi attimi della vita di Lorenzo Toma. Un sorriso, poi il crollo.
POLEMICA SUL SINDACO DI GALLIPOLI - "Se le famiglie esercitassero un po' piu' di controllo sui figli non morirebbe un 18enne la settimana in disco. Se non sai educare non procreare". Lo ha scritto sul suo profilo twitter il sindaco di Gallipoli, Francesco Errico, dopo la morte di un ragazzo all'uscita di una discoteca a Santa Cesarea Terme, comune leccese.
E sul social network si scatena la polemica: si va dal "si vergogni" all'invito al silenzio, "se non riesci a dire qualcosa di rispettoso o almeno a tenere la bocca chiusa in un momento di dolore non fare il sindaco". Si trovano amici delusi che gli scrivono "ci conosciamo da sempre. O forse lo credevo...". Fra le reazioni si trovano due tweet solidali con il sindaco Errico, ma la maggioranza e' critica fino agli insulti e gli ritorce le sue stesse affermazioni dicendogli che "effettivamente signor sindaco, la colpa non e' sua ma dei suoi genitori se dobbiamo leggere le sue cavolate!!! Si vergogni..."
A distanza di poche ore, dunque, sono arrivate le scuse del primo cittadino di Gallipoli. "Chiedo scusa umilmente alla famiglia del ragazzo. Le mie frasi non erano contro di loro, erano invece un richiamo alle nostre coscienze di adulti e un invito a interrogarsi sul perche' avvengano certe tragedie. Ma non c'e' nessuna accusa di nessun genere" ha dichiarato Errico all'Agi. "Se le famiglie esercitassero un po' piu' di controllo sui figli non morirebbe un 18enne la settimana in disco. Se non sai educare non procreare", aveva scritto lo stesso Errico nel suo Tweet commentando la morte di Lorenzo Toma e richiamando anche alla memoria il decesso del 16enne umbro Lamberto Lucaccioni avvenuto nella discoteca Cocorico' di Riccione a causa di una overdose di ecstasy.
"Il mio e' un monito alle istituzioni, alle stesse famiglie e anche alla Chiesa, se c'e' la possibilita' che il mondo ecclesiastico faccia qualcosa per proteggere la nostra gioventu' - prosegue Errico -. Ho lanciato un grido di allarme che non vuole essere offensivo nei confronti di nessuno, ma intende stimolare la riflessione, l'interrogativo sul perche' ci sono giovani che muoiono in discoteca a causa dell'alcol, della droga, dello sballo. Ma non c'era alcun riferimento al ragazzo morto a Santa Cesarea Terme. Il mio era un ragionamento generale. C'e' bisogno di comprendere perche' i nostri ragazzi fanno certe cose. Se per caso lo fanno per un tentativo di emulazione perche' altrimenti sarebbero esclusi dal branco".
Emergono nuovi dettagli dall'inchiesta in corso per comprendere i motivi del decesso. Secondo le testimonianze dei tre amici presenti con lui quella maledetta notte, un uomo avrebbe offerto da bere da una bottiglia a lui e all'amica Gloria. Lei si è rifiutata, lui no e dopo poco si è sentito male. Tutti gli amici insistono sul fatto che Lorenzo non si è mai drogato e se venissero trovate sostanze stupefacenti dalle analisi significherebbe che qualcuno l'ha "costretto" ad assumerla. In maniera fatale.