Siri: "Denaro rifiutato con sdegno". Il sottosegretario sentito dai pm - Affaritaliani.it

Cronache

Siri: "Denaro rifiutato con sdegno". Il sottosegretario sentito dai pm

l senatore leghista deposita anche una dettagliata memoria difensiva

Nel giorno in cui viene sollevato dall'incarico di sottosegretario, Armando Siri incontra i magistrati di Roma titolari dell'inchiesta che ne ha segnato il destino politico. Il senatore leghista deposita una dettagliata memoria difensiva, parla un'ora, in dichiarazioni spontanee ai pm, e ribadisce di non essersi mai "in alcun modo piegato al soddisfacimento di interessi particolari di chicchessia" e di "non aver mai ricevuto, né da Paolo Arata, né da chiunque altro, promesse di pagamento o dazioni di denari, che avrebbe rifiutato con sdegno".

Nella memoria redatta dal legale Fabio Pinelli, il senatore mette a disposizione dei magistrati le proprie documentazioni finanziarie e bancarie e tutte le mail e gli sms che documentano i rapporti istituzionali con l'imprenditore Arata, che, secondo la procura, gli avrebbe promesso 30mila euro in cambio di un aiuto nell'approvazione di emendamenti legati alla normativa sugli incentivi del minieolico. La normativa in questione, che non fu mai approvata, secondo il senatore del Carroccio era "non solo lecita, ma finanche politicamente doverosa", tanto che Siri sostiene di ritenere tali norme tuttora "assolutamente condivisibili; anche perché del tutto coerenti, politicamente, con il cosiddetto contratto di Governo e le indicazioni di programma della Lega e del Movimento 5 Stelle".

La procura tiene il punto e sostiene l'ipotesi corruttiva, convinta che il senatore abbia "asservito" "l'esercizio delle sue funzioni e dei suoi poteri ad interessi privati", si legge nel decreto di perquisizione eseguito il 18 aprile scorso. I magistrati restano convinti che Siri fosse la chiave di Arata, per arrivare ai luoghi di potere.