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Cronache
Smart tv ad ostacoli: la difficoltà dei nuovi sistemi operativi
canone rai

Smart tv ad ostacoli: la difficoltà dei nuovi sistemi operativi. Ormai le Tv fanno di tutto tranne far vedere i programmi

Le prime televisioni erano semplicissime da utilizzare: bianco e nero iconico, due o tre manopole e poi via con l’epopea. Poi le Tv sono diventate sempre più intelligenti ma parimenti più complesse e sempre più ostili verso l’utente. Sono proliferati i canali e le funzioni. In effetti anche i computer–o meglio i loro programmi- sono diventati complessi.

Una volta –ad esempio- il programma “word” aveva solo poche funzioni basiche per scrivere una lettera ma i programmatori –si sa- non sanno proprio stare con le mani in mano e negli anni hanno sviluppato un prodotto quasi impossibile da utilizzare, avendo centinaia di possibilità e di opzioni e ghirigori inutili. Volete un font sbarazzino? Il programma ce l’ha. Volete che la vostra immagini si animi e danzi sull’orlo di un vulcano? Lui ve lo permette. Tuttavia, se volete un programma che semplicemente scriva la questione si fa più complessa. Si tratta, ripetiamo, di un procedimento comune a tutto lo sviluppo della tecnologia tanto che ormai la gente si è fatta furba è utilizza sempre di più le versioni precedenti, specie per gli smartphone che in compenso cercano di auto-aggiornarsi fregando l’utente.

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Naturalmente, ad ogni nuova versione sostanzialmente inutile, le case produttrici aumentano il prezzo. Detto questo, affrontiamo ora il discorso apparecchi televisivi. Le prime avvisaglie si erano avute già qualche anno fa quando anche esperti ingegneri cominciavano ad avere difficoltà a raggiungere lo scopo per cui avevano acquistato il prodotto e cioè la sua semplice fruizione per vedere banalmente i programmi trasmessi.

Incominciavano infatti a comparire menù “navigabili” che inizialmente sembravano una cosa “smart”, furba. Sembrava di avere un nuovo computer con cui intrattenersi ed… era proprio così! Però le case produttrici avevano cominciato a ficcare pubblicità nei loro programmi residenti nell’hardware e cioè non cancellabili. Ora la situazione si è ulteriormente evoluta e la Intelligenza Artificiale fa addirittura il suo capolino anche negli apparecchi televisivi.

Il punto che adesso è diventato praticamente impossibile giungere in tempi umani ai programmi da vedere. Magari c’è una partita della propria squadra o un telegiornale che sta iniziando e l’utente deve cominciare un imbarazzante slalom tra pubblicità di tutti i tipi che infestano letteralmente le schermo televisivo.

Si tratta di un modo da filibustieri di interpretare il libero mercato. Questo accade perché ancora non si è regolato il fenomeno. Ma a breve il legislatore o l’Authority delle Comunicazioni dovrà intervenire per mettere fine al fenomeno o almeno regolarlo. Altrimenti l’IA ci farà vedere lei i programmi che le piacciono solo dopo averci rifilato tonnellate di pubblicità non voluta e non richiesta con il rischio che gli utenti alla fine vadano in soffitta e recuperino i vecchi televisori degli anni ’80 per vedersi in santa pace i programmi che vogliono loro senza pubblicità hardware.

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