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Cronache
Spazio, da lì arrivano le risposte ai problemi della Terra

Che cosa lega un’affermazione del grande Michelangelo Merisi, in arte Caravaggio, con le nuove sfide dell’esplorazione spaziale? L’accostamento può apparire eterodosso, ma solo in apparenza. Sosteneva infatti l’Artista meneghino come “quando non c’è energia non c’è colore, non c’è forma, non c’è vita”: l’energia permea ogni aspetto della nostra esistenza ed è proprio dalla spinta propulsiva delle nuove idee e delle nuove sfide che sono scaturite alcune fra le conquiste più importanti dell’umanità. Una su tutte, l’esplorazione dello spazio. Affaritaliani ne ha parlato con l’Ingegner Massimo Claudio Comparini, Amministratore Delegato di Thales Alenia Space Italia, joint venture fra Thales (67%) e Leonardo (33%), fra i maggiori stakeholder europei per quanto concerne lo sviluppo di tecnologie legate allo Spazio.

Ingegner Comparini, che cosa significa Spazio oggi?

Oggi l’esplorazione spaziale si declina in due direttrici principali, da una parte lo studio dei meccanismi astrofisici che regolano il funzionamento del cosmo, dall’altra lo sviluppo di infrastrutture (in orbita e, per derivazione, a terra) che siano al servizio della vita sul nostro pianeta. Pensiamo ai progetti di colonizzazione della Luna e ai vantaggi che potremo trarne in termini di approvvigionamento delle materie prime: le terre rare per esempio, come evidenzia il nome, rare qui da noi ma accessibili sul nostro satellite. Bisognerà però sviluppare sistemi e tecnologie capaci di portarle sulla Terra. Anche operare in condizioni di microgravità comporterà ricadute tecniche significative nella nostra vita quotidiana. Un elemento che voglio sottolineare, se vogliamo omnicomprensivo di quanto detto finora, consiste nella capacità di osservare la Terra dallo Spazio: questo osservatorio geograficamente “super partes” consentirà alla Scienza di fornire risposte significative sui grandi temi che attanagliano l’umanità, cambiamenti climatici, sostenibilità e fenomeni globali.

Abbiamo parlato degli obiettivi scientifici: quali sono invece le prospettive geopolitiche dell’esplorazione spaziale?

Le infrastrutture spaziali sono infrastrutture altamente critiche ed è dunque naturale che risultino indissolubilmente legate ad aspetti di Geopolitica. Lo Spazio deve assurgere a tema favorito e di elezione per il dibattito internazionale, costituendo la Space Diplomacy un collettore di valori per enti di ricerca, accademie e realtà industriali. Non dimentichiamo che per noi Italiani la questione è particolarmente cruciale: infatti lo sviluppo delle tecnologie spaziali è di primaria importanza per aree geografiche che vedono il Nostro Paese al centro. E dunque protagonista.

Ingegner Comparini, può portarci qualche esempio?

Senz’altro. Tra le altre cose, Thales Alenia Space Italia parteciperà alla missione CIMR (Copernicus Imaging Microwave Radiometer) del programma Copernicus Space Component dell’ESA (Agenzia Spaziale Europea) in partenariato con la Commissione Europea. Il progetto consentirà di acquisire una gran messe di Osservazioni della Terra, dati in situ, nonché un’ampia gamma di servizi per il monitoraggio e la protezione ambientale, lo studio del clima e la sorveglianza delle catastrofi naturali. Potremo indagare lo stato di salute dei ghiacci marini e in generale dell’ambiente artico, traendone essenziali informazioni su quale sia la portata dei cambiamenti climatici in atto. Mi piace ricordare come esistano sempre due dimensioni, una globale e un’altra territoriale; prendiamo il caso dell’approvvigionamento idrico. Conoscere le dinamiche complessive ci favorisce nell’individuazione delle terre con minore apporto di acqua: facendo poi in modo che sfruttino al meglio le risorse disponibili ne incrementeremo cosìla produttività. È però indispensabile saper comunicare efficacemente al Pubblico come e quanto lo Spazio sia così legato al vissuto quotidiano.

Uno dei temi di cui si sente più spesso discutere è quello della Cyber-sicurezza. Anche in tale dominio lo Spazio riveste un ruolo importante?

Proprio così, e il nostro Paese sarà uno dei protagonisti. Thales Alenia Space Italia provvederà infatti alla fornitura di 6 satelliti della Costellazione Galileo di Seconda Generazione. Basati su tecnologie altamente innovative e longeve, questi strumenti miglioreranno la precisione del Sistema Galileo, nonché la robustezza e resilienza del segnale (requisiti imprescindibili di fronte alle sfide del prossimo decennio digitale e agli usi nei campi di Sicurezza e Difesa). Saranno quindi affidabili e cyber-protetti, frutto di una evoluzione prestazionale che per noi significa continuità con gli ottimi risultati già conseguiti da Galileo ed EGNOS.

Il tema della Cyber-sicurezza è tra l’altro in cima all’Agenda dell’attuale presidenza slovena della Commissione Europea. Ingegner Comparini, in chiusura un excursus su Marte, la tanto desiderata nuova frontiera del pianeta rosso. Quanta Italia c’è?

Tantissima. Basti pensare che Thales Alenia Space ha un ruolo di assoluto rilievo in questa missione e che la trivella di ExoMars è costruita da Leonardo. Una volta giunta sulla superficie potrà finalmente iniziare a scavare, per disvelarci se in profondità, protette dalle radiazioni, sopravvivano forme di vita, evidentemente extraterrestri. L’Italia c’è ed è in prima fila: dovremmo rammentarcene tutti, e con una punta di orgoglio. A dimostrazione dell’eccellenza raggiunta dalle nostre realtà progettuali e costruttive, capaci di fare sinergicamente sistema e per questo ammirate in tutto il mondo.

 

 

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