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Cronache
Strage in discoteca a Corinaldo: banda dello spray chiede rito abbreviato

Corinaldo, processo alla banda modenese dello spray. Chiesto il rito abbreviato

I sei ragazzi della 'banda dello spray', arrestati lo scorso 2 agosto con l'accusa di aver spruzzato lo spray urticante nella discoteca Lanterna Azzurra di Corinaldo dove morirono sei persone, tra cui cinque minori, hanno chiesto di procedere con il rito abbreviato. Il 6 dicembre scorso la procura di Ancona aveva chiesto per loro il giudizio immediato.

Corinaldo, la dinamica dell'incidente doloso della Lantena Azzurra

La notte dell'8 dicembre 2018, presso la discoteca Lanterna Azzurra di Corinaldo, un comune dell'entroterra marchigiano, era previsto un DJ set del trapper italiano Sfera Ebbasta. Poco prima dell'arrivo del trapper alcuni individui avrebbero spruzzato nella sala dello spray al peperoncino, causando una calca di persone che per il panico, anche a causa della chiusura di una delle uscite di emergenza, si diressero in massa verso l'uscita d'emergenza sul retro del locale, la quale si affacciava su un ponticello situato al di sopra di un piccolo fossato. Durante la fuga la balaustra del ponticello cedette facendo precipitare una moltitudine di persone nel fossato. La tragedia fu causata dal fatto che le prime persone cadute sarebbero state schiacciate dal peso di coloro che li seguivano.

Secondo gli investigatori circa 1400 persone erano presenti nella sala al momento della sciagura nonostante la capienza massima fosse di circa 450 persone.

Corinaldo, le indagini che hanno fatto luce sulla 'Banda dello spray'

Fin da subito vi furono molti presenti che dissero che la calca era stata provocata dalla diffusione improvvisa di spray urticante. II 9 dicembre, durante un sopralluogo, venne ritrovata una bomboletta di gas OC.

Il giorno seguente i Carabinieri arrestarono, per altri motivi, un giovane di 16 anni inizialmente sospettato di aver spruzzato lo spray. La responsabilità del sedicenne tuttavia non è mai stata accertata.

Altre 17 persone risultarono indagate a seguito dell'evento, tra di essi figurarono i proprietari e i gestori del club, oltre che il sindaco, gli amministratori e i tecnici che rilasciarono i permessi al locale.

Il 2 agosto 2019 i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Ancona, coordinati dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ancona, arrestarono sette persone, tra cui sei ragazzi di età compresa tra i 19 e i 22 anni residenti nel Modenese, accusati di omicidio preterintenzionale, lesioni e associazione a delinquere - in quanto componenti di una banda dedita a rapine con spray al peperoncino. La settima persona arrestata sarebbe un ricettatore.

In data 6 dicembre 2019, a pochi giorni dall'anniversario della tragedia, la Procura della Repubblica di Ancona ha depositato al Gip la richiesta di giudizio immediato per i sei giovani arrestati nell'ambito dell'inchiesta. Nei loro confronti, dopo un anno di indagini, sono emersi "chiari e concordanti elementi di responsabilità". Nel frattempo, la settima persona è stata condannata su richiesta di patteggiamento alla pena di anni 4 e mesi 2 di reclusione.

Tragedia di Corinaldo, le vittime

6 persone morirono per asfissia e per schiacciamento: tre ragazze, due ragazzi e una giovane mamma di 39 anni che accompagnava la figlia di 11 anni, sopravvissuta.

Asia Nasoni, 14 anni, di Marotta;

Emma Fabini, 14 anni, di Senigallia;

Daniele Pongetti, 16 anni, di Senigallia;

Eleonora Girolimini, 39 anni, di Senigallia;

Benedetta Vitali, 15 anni, di Fano;

Mattia Orlandi, 15 anni, di Frontone.

Altre 59 persone furono ferite. Sette di costoro fuono trasportate in codice rosso all'ospedale Torrette ad Ancona, poste in coma farmacologico. I restanti furono distribuiti principalmente tra gli ospedali di Senigallia e Jesi.

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