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Stresa, Perocchio: "Scelta scellerata di Tadini. Non monterei su funivia con ganasce inserite"
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TRAGEDIA MOTTARONE: DIFESA NERINI, 'NON POTEVA FERMARE FUNIVIA, SU SICUREZZA DECIDONO ALTRI'

"Ha risposto, ha dato la sua versione spiegando chi deve fare cosa in un una società, cioè chi deve occuparsi della sicurezza e chi del business. Per legge è così, due decreti legislativi dicono che se ne deve occupare il capo servizio dell'impianto e il direttore di esercizio", ossia rispettivamente Gabriele Tadini ed Enrico Perocchio. Così l'avvocato Pasquale Pantano difensore di Luigi Nerini gestore dell'impianto della funivia del Mottarone, interviene al termine dell'udienza di convalida del fermo dopo l'incidente di domenica che ha causato la morte di 14 persone. Parole con cui Nerini cerca di far cadere le responsabilità sugli altri due indagati.

Stresa, Perocchio: "Scelta scellerata di Tadini. Non monterei su funivia con ganasce inserite"

"Incredulo, inebetito, ha detto 'io non monterei su una funivia con delle ganasce inserite'. Quella è una scelta scellerata di Tadini, è chiaro che se la funivia del Mottarone chiude per manutenzione l'ingegnere Perocchio non perde denaro ma dorme su otto cuscini". Così il difensore Andrea Da Prato, che assiste il direttore di esercizio dell'impianto, respinge le accuse rese dal capo servizio Gabriele Tadini, il quale ha ammesso di aver disattivato il sistema di sicurezza sulla cabina precipitata domenica scorsa per evitare possibili blocchi della funivia e quindi i una perdita economica per l'impianto.

"Non sappiamo le cause dell'incidente", quello che appare certo è che la presenza delle ganasce presenti sulla cabina "ha impedito al freno di entrare in funzione", aggiunge il difensore. Quanto alla cause della rottura della fune, "non sappiamo perché si è rotto il cavo e non è un nostro problema. Il freno è rosso perché lui lo ha preteso come scrupolo ulteriore", aggiunge il legale che ricorda come contro Perocchio c'è solo "una dichiarazione superficiale di Tadini".

TRAGEDIA MOTTARONE: DIFESA PEROCCHIO, 'TESTE LO SCAGIONA'

Un tecnico di una società esterna alla gestione dell'impianto avrebbe reso dichiarazioni che "dimostrano l'estraneità di Perocchio" nell'incidente sulla funivia del Mottarone di domenica scorsa in cui hanno perso la vita 14 persone. Lo afferma il difensore Andrea De Prato al termine dell'udienza di convalida del fermo di Gabriele Perocchio, direttore di esercizio della struttura. Il legale ricorda che una volta informato dal capo servizio dell'impianto Gabriele Tadini - anche lui in carcere - dell'incidente della cabina 3 ha provveduto a inviare una mail alla procura di Verbania per essere ascoltato, invece è scattato il fermo senza interrogatorio. "Non ci sono le esigenze per lasciarlo in carcere come non c'erano le esigenze cautelari per eseguire il fermo. Ha chiesto di essere sentito, si è presentato in caserma a Stresa ma lo hanno portato dietro le sbarre nonostante l'assenza del pericolo di fuga. Ha la stessa maglietta con cui si è presentato davanti ai militari, ha una moglie e un figlio a casa e spero di poterlo portare oggi stesso da loro", conclude il legale. La decisione da parte del gip è attesa in giornata.

Funivia Stresa Mottarone, Tadini al gip: "Non sono un delinquente"

"Non sono un delinquente. Non avrei mai fatto salire persone se avessi pensato che la fune si spezzasse". Lo ha detto Gabriele Tadini, caposervizio della funivia del Mottarone, interrogato dal gip Donatella Banci Buonamici nel carcere di Verbania.

TRAGEDIA MOTTARONE: DIFESA TADINI, 'HA CONFERMATO A GIP DI AVER MESSO FORCHETTONE'

"Ha risposto in maniera compiuta a diverse domande del giudice, è stato un interrogatorio profondo. Ha confermato le sue responsabili, ha difeso la sua posizione e ha ammesso di aver messo 'forchettone'" sulla cabina numero 3. Lo riferisce l'avvocato Marcello Perillo, difensore di Gabriele TADINI, capo dell'impianto della funivia del Mottarone al termine dell'interrogatorio di convalida del fermo davanti al gip, udienza durata circa tre ore. L'avvocato ha chiesto la scarcerazione e in seconda battuta i domiciliari.

TRAGEDIA MOTTARONE: DIFESA TADINI, 'NON E' UN DELINQUENTE, CHIESTI DOMICILIARI'

La difesa di Gabriele Tadini ha chiesto al gip, al termine dell'interrogatorio, la misura degli arresti domiciliari, non la liberta'. Il suo legale ha spiegato di non aver chiesto al giudice che non venga applicata una misura cautelare. Per contenere le esigenze cautelari, per la difesa, bastano i domiciliari. 

TRAGEDIA MOTTARONE: DIFESA TADINI, 'PORTERA' PESO PER TUTTA LA VITA, MORTI INNOCENTI'

"E' distrutto, sono quattro giorni che non mangia e non dorme, il peso di questa cosa lo porterà per tutta la vita. E' morta gente innocente, potevano esserci il figlio di Tadini o il mio" in quella cabina precipitata. Lo riferisce l'avvocato Marcello Perillo, difensore di Gabriele Tadini, capo dell'impianto della funivia del Mottarone al termine dell'interrogatorio di convalida del fermo davanti al gip, udienza durata circa tre ore.

Tragedia funivia: legale Tadini, ha risposto ai magistrati

Gabriele Tadini ha risposto alle domande dei magistrati. Lo ha confermato parlando con i cronisti l'avvocato Perillo, legale del direttore di esercizio della Funivia indagato per la tragedia del Mottarone. E' durato oltre tre ore l'interrogatorio di Gabriele Tadini davanti al Gip di Verbania. Tadini e' il direttore d'esercizio della funivia del Motttarone, l'uomo che gia' martedi' notte ha ammesso di avete utilizzato i cosiddetti 'forchettoni', circostanza che, come ha riferito il suo legale, ha confermato anche l'interrogatorio di oggi

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