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Tutti i segreti di re Giorgio Armani, l'anello sotto le macerie a Pantelleria e i silenzi di Ferragosto
La sfera privata del grande stilista scomparso

Armani, la semplicità che lo ha reso grandissimo. Alcuni suoi intimi segreti
Il mondo della moda, ma non solo, piange la scomparsa di colui che ha inventato la parola "stilista", un simbolo per l'Italia nel mondo: Giorgio Armani. Si è spento ieri nel primo pomeriggio, a 91 anni. Circondato dai suoi affetti più cari, Leo Dell’Orco, il compagno degli ultimi anni, e la famiglia, nel suo appartamento in via Borgonuovo, nel cuore di Milano. Tutti credevano che anche questa volta ce l’avrebbe fatta, sino a pochi giorni fa aveva visionato persino i look della sfilata dell’anniversario: 50 grandiosi anni di moda. Di lui però nonostante l'immensa notorietà si conosce poco della vita privata, perché re Giorgio amava tenerla segreta, doveva essere una cosa per pochi. Solo dopo la sua morte sono emersi alcuni aneddoti che sottolineano ancora una volta di più la sua grandezza, fatta anche di gesti semplici.
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Agosto 2022, Pantelleria. In pochi minuti - riporta Il Corriere della Sera - un incendio accerchia la casa di Giorgio Armani. Il guardiano entra nel salone e invita lo stilista e i suoi ospiti a correre verso le auto e fuggire velocemente. Lo fanno tutti, eccetto lui che scompare. Poi riappare, soddisfatto. Il piccolo van parte. Lui comincia a preoccuparsi di tutto, della casa, degli ospiti, dell’isola. Una volta in salvo, al porto, sulla sua barca, la curiosità è tanta. "Giorgio scusa ma dove eri sparito? Ci stavamo preoccupando!".
La risposta arriva con un sorriso complice: "Guardate, l’ho recuperato". E fiero mostra l’anulare: "È l’anello che Leo (Dell’Orco, il suo compagno e braccio destro degli ultimi 30 anni, ndr) mi ha regalato per il mio compleanno (che era stato soltanto qualche settimana prima, l’11 luglio), non lo trovavo. E poi ho messo in salvo le foto di Sergio (Galeotti, il socio con il quale fondò nel 1975 il brand, ndr)".Il 14 agosto di ogni anno, a partire da quel tragico 1985 in cui Galeotti morì per un male incurabile, - conclude Il Corriere - lo stilista si chiudeva in un riserbo toccante. E non c’è più stato Ferragosto da festeggiare.