Ungheria/ Italiano fermato con 33 profughi su un piccolo furgone - Affaritaliani.it

Cronache

Ungheria/ Italiano fermato con 33 profughi su un piccolo furgone


Un italiano è stato fermato vicino Budapest, alla guida di un furgone con 33 siriani a bordo, di cui due donne, diretto in Germania. Lo riferisce la polizia sul suo sito. L'uomo, 52 anni, al volante di un Ducato, è stato intercettato nei pressi del lago di Balaton dalla polizia della contea di Veszprém. L'italiano è stato portato in questura, dove è stato interrogato e arrestato con l'accusa di traffico di esseri umani. L'uomo, secondo Sky, avrebbe affermato invece di aver raccolto i profughi infreddoliti. L'ambasciata italiana sta facendo verifiche.

Il nuovo ministro della Difesa ungherese, Istvan Simicsko, ha annunciato di aver aumentato a 3800 il numero dei soldati mobilitati per rinforzare il blocco alla frontiera serba, dopo che nella giornata di ieri è stato toccato un nuovo record di entrate illegali: 3601, nuovo primato che supera quello delle 3321 entrate del giorno precedente. Il flusso in entrata in Ungheria si ripercuote inevitabilmente sulla frontiera con l'Austria, dove i migranti puntano per poi passare in Germania e dove solo ieri sono transitate 8mila persone. Nei pressi della frontiera, la polizia austriaca ha bloccato il traffico sull'autostrada A4, che decine di migranti percorrevano a piedi per raggiungere Vienna. Secondo l'Unhcr, 7600 migranti sono entrati in Macedonia attraverso la frontiera greca nelle ultime 24 ore. Interrotti per tutto il prossimo weekend anche i collegamenti ferroviari tra Austria e Ungheria, comunica la compagnia austriaca OeBB.




 
L'agenzia Onu, inoltre, accoglie con soddisfazione il piano Ue per la distribuzione di 160mila rifugiati, ma sottlinea che può rivelarsi un successo solo se si dà una risposta immediata e su larga scala all'emergenza in Italia, Ungheria e Grecia. l'Unhcr richiama inoltre al rispetto del diritto nazionale e internazionale nella gestione dell'emergenza alle frontiere, in particolare garantendo il rispetto del diritto d'asilo. Secondo fonti Ue, un accordo politico formale sulle nuove proposte della Commissione europea in tema di immigrazione sarà raggiunto dal Consiglio Ue l'8 ottobre, in occasione della seduta formale dei ministri degli Affari interni.

Renzi a Repubblica: "Ue a bivio, superare Dublino". In una lettera a Repubblica, il premier Matteo Renzi esorta a superare gli egoismi nazionali e a considerare ormai obsoleto il meccanismo sul diritto d'asilo del trattato di Dublino. "Giusto che gli hotspot siano gestiti a livello europeo - scrive Renzi -, ma ciò sarà possibile solo se ogni Paese accoglierà un certo numero di ospiti (quote) e i rimpatri per chi non ha diritto di asilo verranno organizzati dall'Unione Europea, e non dai singoli Stati. L'Europa, del resto, è a un bivio e non lo dicono solo i giornali o la politica, è sotto gli occhi di ognuno di noi ogni giorno".
 
Ban Ki-Moon: "Ue faccia di più". "Approvo l'iniziativa e la solidarietà globale che stanno dimostrando i capi di stato e di governo europei, ma allo stesso tempo in considerazione della gravità e della proporzione di questa crisi, mi aspetterei naturalmente che i leader europei facessero di più". Lo afferma il segretario generale dell'onu Ban Ki-moon nell'intervista rilasciata alla Radio Vaticana in prossimità della visita di papa Francesco all'Onu (il 25 settembre).
 
"Le persone stanno fuggendo dalle guerre e dalle persecuzioni e per questo devono essere adeguatamente e velocemente protette. Questa è una sfida senza precedenti per il mondo intero, in particolare per l'europa. Deve essere però notato che anche il continente europeo e i suoi abitanti hanno beneficiato di questo tipo di migrazione e ricerca della libertà e di migliori opportunità. Ora che queste europee costituiscono le più grandi e ricche economie del mondo, speriamo che mostrino la loro solidarietà globale e la loro guida misericordiosa, prendendosi cura anche di tutte queste situazioni umanitarie".
 
Il 64% degli italiani favorevole all'appello del Papa. L'appello di Papa Francesco non cade nel vuoto. Gli italiani sembrano propensi ad accogliere chi scappa dalla guerra e dalla povertà. Il campione interpellato dal sondaggio Ixè realizzato per Agorà, trasmissione in onda su Raitre, è in larga maggioranza, 64%, favorevole alle parole del Santo Padre. Il 34% ritiene invece che prima debbano essere aiutati gli italiani in difficoltà. Italiani invece divisi sulla risposta dell'Europa all'emergenza profughi: il 46% la ritiene interlocutoria, mentre il 33% la considera una svolta. La percentuale ancora alta, il 21%, di chi non si esprime sottolinea la difficoltà del tema. Quanto al ruolo di Renzi nel cambio di rotta Ue, per il 68% il premier non è stato il protagonista di questa svolta, mentre il 23% gli riconosce un ruolo determinante.