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Cronache
Uno Bianca, a 30 anni dalla strage del Pilastro la commemorazione a Bologna

A trent'anni di distanza, Bologna ricorda i tre carabinieri trucidati al Pilastro il 4 gennaio 1991 dalla Banda della Uno Bianca dei fratelli Savi: criminali in divisa - si scoprirà che erano quasi tutti poliziotti - che confesseranno oltre 100 rapine e 24 omicidi commessi tra il 1987 e il 1994 tra l'Emilia Romagna e le Marche. Per la prima volta, causa l'emergenza covid, davanti al cippo del Pilastro erano assenti i familiari delle vittime:  alla cerimonia un ristretto numero di autorità militari e civili, tra cui il sindaco di Bologna Virginio Merola,  il Comandante Generale dell'Arma dei Carabinieri, Generale Giovanni Nistri, la Presidente dell'Associazione vittime della Uno bianca, Rosanna Zecchi, testimone di un dolore mai sopito. "Commemorare significa mettere insieme la memoria - ha dichiarato Nistri- condividere questa memoria e da questa memoria trarne un insegnamento".  
 
Sono trascorsi trent'anni da quando una valanga di fuoco - bene 222 colpi, stabiliranno le perizie  - investì il capo pattuglia, Otello Stefanini, effettivo alla Stazione Carabinieri Bologna Mazzini, e i membri dell'equipaggio, Andrea Moneta e Mauro Mitilini, appartenenti alla Stazione Carabinieri Bologna Porta Lame, in seguito rinominata "Stazione Carabinieri Bologna Indipendenza". I tre militari, poco più che ventenni, morirono falciati dal piombo degli assassini - i tre fratelli Fabio, Alberto e Roberto Savi, due dei quali poliziotti - che, dopo l'agguato, non esitarono ad avvicinarsi e a finirli con un colpo alla nuca. Per tale motivo i tre Carabinieri furono insigniti di una Medaglia d'Oro al Valor Civile.


Un'eccidio che mostra ancora lati oscuri, tanto che uno dei familiari delle vittime - il fratello di Mauro Mitilini, Ludovico - ha annunciato che alcuni familiari faranno richiesta formale di riaprire le indagini.
In questo triste anniversario,anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha voluto ricordare il senso del dovere dei giovani carabinieri. Il sindaco di Bologna Virginio Merola ha voluto dedicare un post ai tre giovani militari in servizio di pattuglia quella gelida sera "uccisi con ferocia trent'anni fa al Pilastro dalla banda della 'Uno Bianca', composta in larga parte da poliziotti. In memoria di questi ragazzi (avevano tutti poco più di vent'anni), e per dare un bel segnale per il futuro, sono state piantate delle camelie sasanqua, piante che fioriscono proprio a gennaio. La nuova caserma dei carabinieri, che il Comune sta realizzando nell'ambito del piano periferie- conclude Merola -  sta venendo alla luce e sarà pronta per la fine dell'anno. Un'opera importante molto attesa dalla comunità del rione". 

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