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Culture
Libri, 5 letture per l’autunno 2020: da David Yoon a Jane Austen

Diamo avvio con questo articolo a una rubrica che per ogni stagione vi proporrà, tra le molte uscite letterarie, cinque titoli da non perdere, scelti sulla base della qualità dei testi, ma anche di una certa differenziazione di generi e case editrici, per dare spazio a tutti e accontentare i gusti eterogenei dei lettori. Si tratta, ovviamente, di una selezione personale molto restrittiva, perciò chiedo perdono in anticipo a coloro che non citerò.

Questi cinque testi rappresentano i prodotti editoriali che più mi hanno colpita tra le novità del momento: mettetevi comodi e scegliete quindi  il libro che fa al caso vostro tra le mie proposte per l’autunno 2020.

 

1 – “Storia di due anime” di Alex Landragin (Editrice Nord)

20201001 135406[481]"Storia di due anime". Photo credit: Lucrezia Scali (@lucrezia_scali)
 

Da “La Nave di Teseo” a “Casa di foglie”, senza dimenticare i precursori del genere come “Rayuela” di Cortàzar, la narrativa che tende a rendere il lettore un elemento attivo e partecipe sta prendendo sempre più campo, fino ad essere diventata una vera e propria moda. Le storie di più personaggi si intrecciano fra loro, mentre le trame si dipanano in sottotrame all’interno di molteplici cornici, in un gioco di matriosche che spazia nel tempo e nei luoghi.

“Storia di due anime” si inserisce all’interno di questo filone, facendo incrociare in maniera originale e ben strutturata sette vite, tre manoscritti e due anime che si cercano… Protagonista del romanzo è il poeta Charles Baudelaire, in una splendida Parigi che fa da sfondo a tutte e tre le storie qui contenute. L’incipit definisce il contesto in cui le diverse vicende si sviluppano, a partire da una ricca collezionista che incarica un uomo di rilegare insieme tre manoscritti, composti in periodi storici diversi da autori diversi, a condizione di non leggerli. L’elemento del mistero e della curiosità si insinua quindi subito tra le pagine, immergendoci in un romanzo affascinante che mostra tratti del mistery letterario, dell’avventura storica, del fantastico, della storia d’amore e del noir.

Ognuno dei manoscritti tratteggia una vicenda intrigante con figure enigmatiche, ma il filo conduttore resta sempre il poeta Baudelaire e l’insieme di elementi che, nel corso dei secoli, hanno preso vita attorno a lui, dalla sua celebre tomba fino alla Société Baudelaire. Fili che si intersecano, personaggi che si sfiorano, epoche che si influenzano, per arrivare infine a un’originale chiusura del testo.

Lo consiglio perché: nel panorama della narrativa contemporanea costituisce un prodotto editoriale fresco e innovativo, capace di fondere insieme con cognizione di causa più generi e di rendere il lettore attivo in un’ottica di compartecipazione letteraria.

 

2 – “La vita è un romanzo” di Guillaume Musso (La Nave di Teseo)

20201001 114835[482]"La vita è un romanzo". Photo credit: Chiara Giacobelli
 

Per chi ama i thriller che sanno anche far battere il cuore grazie a una nota romantica, Guillaume Musso è l’autore più apprezzato per eccellenza. Presentarlo risulta abbastanza superfluo, dal momento che i suoi libri sono ormai tradotti in quaranta lingue e da alcuni sono stati tratti dei film. Considerato uno dei più importanti scrittori noir contemporanei, Musso riesce a scalare le classifiche di vendita mondiali ogni volta che esce in libreria con un nuovo titolo, perciò non si può prescindere dal consigliare il suo ultimo lavoro: “La vita è un romanzo”.

Due sono le ambientazioni in cui si alternano le scene: New York e Parigi. Ancora una volta, il tocco francese dell’autore si percepisce durante tutta la lettura, smussando i tradizionali toni diretti e talvolta crudi del thriller anglosassone per rendere l’opera un racconto che va ben oltre le indagini, l’adrenalina e il mistero. C’è, ad esempio, il tema del potere che i libri esercitano sulle persone, dando così un ruolo fondamentale alla letteratura; e c’è anche quel destino imprevedibile che porta i protagonisti a cercarsi, spinti da una forza inspiegabile capace di cambiare il corso delle loro vite.

La trama prende avvio quando una famosa scrittrice nota per la sua riservatezza confessa la sparizione di sua figlia, di appena tre anni. Un fatto tanto inquietante quanto drammatico che la porta ad uscire dalla sua zona di comfort per mettere in campo ogni forza ed essere pronta a tutto pur di ritrovarla. Nel frattempo, dall’altra parte dell’oceano, a Parigi uno scrittore dal cuore infranto sta vivendo un dramma personale che lo sta mettendo in ginocchio. Eppure, due tragedie possono talvolta rappresentare l’inizio di qualcosa d’inaspettato e sconvolgente…

Lo consiglio perché: per gli amanti del genere, Guillaume Musso è sempre una garanzia. Questo romanzo non delude le aspettative dei lettori, che possono finalmente immergersi in un’altra delle sue emozionanti avventure.

 

3 – “Le cinque donne” di Hallie Rubenhold (Neri Pozza)

20201001 114933[483]"Le cinque donne". Photo credit: Lucrezia Scali (@lucrezia_scali)
 

Ecco uno dei titoli che più ha attirato la mia attenzione appena uscito in libreria. Confesso che sono sempre stata attratta dalla figura di Jack lo Squartatore, specie dopo che Johnny Depp gli ha dato la caccia nel celebre film del 2001 “From hell”. L’ambientazione della Londra vittoriana, poi, è una delle mie preferite, qui resa magistralmente dalla casa editrice attraverso la semplice immagine di copertina.

L’opera che la Rubenhold, scrittrice e storica, ci consegna dopo un lungo lavoro di ricerca e approfondimento non è un romanzo, ma un insieme di racconti che fanno luce sulle personalità e le vite delle cinque donne vittime di Jack. Vincitore del Premio Baillie Gifford per la non-fiction, il volume ci conduce per mano nella Londra del 1887 con un occhio critico e storico, senza tuttavia peccare da un punto di vista emotivo e ambientale. Traspare dalle pagine tutta la fascinazione che l’epoca vittoriana ebbe sulle generazioni successive, con quei contrasti così accesi fra il mondo dei sovrani da una parte e quello dei sobborghi abbandonati dall’altra. È proprio qui, nello specifico nel quartiere di Whitechapel nell’East End, che si consumarono i crimini di colui che passò alla storia come Lo Squartatore.

Mary Ann Nichols detta Polly, Annie Chapman, Elizabeth Stride, Catherine Eddowes e Mary Jane Kelly. Cinque donne, cinque prostitute, cinque vittime. Che cosa sappiamo di loro? Quasi nulla, poiché l’opinione pubblica le ha dimenticate, lasciando accesi i riflettori soltanto sulla figura dell’omicida e sulla brutalità con cui gli assassinii furono compiuti, con metodo e forse per una ragione che non ci è ancora del tutto nota.

È allora più che mai importante ridare un volto, un nome e una storia alle vittime dell’autunno del terrore, non soltanto per riportarle alla memoria, ma anche per restituire loro quella dignità cancellata da secoli di semplificazioni e maschilismo. Prostitute, donne di malaffare, povere disperate: è così che sono state dipinte le ragazze scelte da Jack lo Squartatore per il suo folle piano; invece, erano donne con un passato, degli affetti, dei sogni e delle speranze, ma soprattutto erano vittime – prima ancora che di un omicida – di un sistema colonialista e borghese che faceva acqua da tutte le parti, stabilendo allora per i secoli successivi l’egemonia degli uni sugli altri (i bianchi, i ricchi, i privilegiati per nascita) e dando così avvio a una mentalità che anni dopo avrebbe aperto la strada a figure come quella di Hitler.  

Lo consiglio perché: è un lavoro storico accurato e originale, attorno a una vicenda che da sempre affascina tutti noi.

 

4 – “Frank-ly in love” di David Yoon (Sperling & Kupfer)

20200930 222221[484]"Frank-ly in love". Photo credit: Chiara Giacobelli
 

In questa rubrica stagionale cercherò di toccare un po’ tutti i generi, pertanto non può mancare quello della commedia. Protagonista indiscusso è l’amore, che si declina qui in forme ironiche e divertenti per svagarci e rilassare la mente, ma anche lasciar volare l’immaginazione insieme alle vicende di Frank e Joy.

Non è un caso se il libro prende le mosse proprio dalla “stagione autunnale dell’ultimo anno di scuola superiore di una giovane vita”; ci troviamo a quanto pare nel periodo migliore per empatizzare con un ragazzo che ha due vite: la prima è quella del tipico studente americano che si destreggia tra college, amici e videogame; l’altra è invece quella di un figlio di immigrati coreani determinati a mantenere vive le tradizioni del Paese d’origine. Ecco allora che in un attimo quello che a prima vista ci sarebbe potuto sembrare un semplice romanzo di intrattenimento si trasforma in qualcosa di più, strumento per trattare il tema dell’integrazione razziale, seppur con un tono leggero e piacevole.

Bestseller istantaneo del New York Times, dove è rimasto in classifica per settimane, “Frank-Ly in love” è in corso di pubblicazione in diciotto Paesi e la stampa ne parla così: “Un bellissimo romanzo sul primo amore, sul senso di appartenenza e sul periodo magico in cui i ragazzi sono sospesi tra il liceo e il momento in cui spiccheranno il volo”.    

Lo consiglio perché: vale sempre la pena di sognare, che si sia adulti o adolescenti, attraverso la lettura; soprattutto se questa si trasforma in un’occasione per riflettere sui grandi temi dell’attualità.     

 

5 – “Emma” di Jane Austen (BUR Deluxe Rizzoli)

20201001 135202[485]"Emma". Photo credit: Chiara Giacobelli
 

È mia intenzione scegliere un classico da proporre per ogni stagione dell’anno, poiché la grande letteratura ci arricchisce come poco altro riesce a fare e pone le basi per ogni forma di lettura o scrittura successiva. Jane Austen è un’autrice che ha segnato in maniera indelebile le generazioni a venire, amata da milioni di persone e attuale ancora oggi, nonostante i suoi romanzi ritraggano una società ormai perduta. In particolare, sono tre i suoi capolavori senza tempo: “Orgoglio e pregiudizio”, “Ragione e sentimento” ed “Emma”.

Tra questi, ho scelto l’ultimo innanzitutto per la matrice femminista che è intrinseca al personaggio della protagonista, seppur con le dovute distinzioni rispetto al presente. Emma è infatti la ragazza che non si piega e non si lascia dominare dagli uomini – come invece era normale al tempo -, brillante ed intelligente, caparbia e adorabile (specie nella trasposizione cinematografica con Gwyneth Paltrow). C’è però anche un’altra ragione per cui vorrei qui proporre questo titolo: è appena uscita in libreria la nuova edizione all’interno della collana “Classici BUR Deluxe” della Rizzoli.

Si tratta di un volume da collezione da tenere in bella mostra nella libreria di casa, all’esterno caratterizzato da tonalità verde acqua brillanti e all’interno impreziosito dalle illustrazioni di Hugh Thomson. Se è vero che l’autrice, Jane Austen, non ha bisogno di presentazioni, è però altrettanto vero che necessita invece qualche frase di introduzione il signor Thomson, uno dei più noti illustratori del regno vittoriano oggi ormai quasi dimenticato. Grazie alla Rizzoli i disegni che realizzò per Jane Austen – ricordiamo tuttavia che lavorò anche con Dickens e Barrie, tra gli altri – tornano a risplendere in tutta la loro bellezza, in un libro che unisce la qualità estetica a quella dei contenuti.

Lo consiglio perché: “Emma” è uno dei romanzi più frizzanti della Austen, ritratto veritiero ed ironico della società borghese dell’epoca. La veste grafica in cui la collana BUR Deluxe lo confeziona gli conferisce il giusto valore e ne fa quindi un elemento da collezione senza eguali.

Si ringrazia la bookblogger Lucrezia Scali (@lucrezia_scali) per la gentile concessione dei due scatti.  

 

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