Culture
Museo del cavallo giocattolo a Milano: quando l'hobby diventa arte
A Milano, alzaia Naviglio Pavese 30, la Casa Museo del Cavallo Giocattolo e del Collezionismo "Lorenzo Pianotti"
Di Ellera Ferrante di Ruffana
In un' Italia come quella attuale dove l'economista bolognese Stefano Zamagni afferma che si sta avverando la profezia di due Premi Nobel fatta negli anni '60, che le Banche commerciali di servizio alle imprese ed alle famiglie erano destinate a scomparire; dove i centri antiviolenza danno gli "sos" sempre più in aumento invocando più aiuti e meno burocrazia; dove spopola a San Diego il giovane locale tutto meneghino; dove è scomparso il romagnolo Giovanni Recordati che portò l'azienda sul mercato globale; dove a Rio stanno sbocciando coppie di Amori Olimpionici al di là di ogni coming out e relative proposte di nozze; dove l'Italia ha anche la grinta di Fabio Basile che regala allo Sport Azzurro la medaglia d' oro "numero duecento"; dove l'
“Edoardo” è il primo cavallo entrato in casa («è alto quasi quanto me», dice Pianotti).
Sono talmente tanti gli esemplari in ogni stanza.
E pensare che ne mancano all’appello ben 500, acquistati nel 1999 dalla Chicco per dar vita al primo museo dedicato ai cavalli-giocattolo, museo disegnato e progettato dallo stesso Pianotti.
Altresì, il Lorenzo non è solo un collezionista, ma è pittore, scultore, stilista, ha scritto poesie ed è stato persino modello.
Risale all’infanzia anche l’altro più dirompente amore: in Sicilia era rimasto folgorato dalla bellezza di un cavallo al pascolo e avrebbe voluto che i genitori lo acquistassero per lui. Ma questo sogno era troppo costoso per una famiglia come la sua, tutt’altro che ricca.
Così Lorenzo escogitò un modo diverso per realizzare lo stesso i suoi desideri, prima disegnandoli, poi collezionandoli.
I primi due cavallini costarono diecimila lire, oggi il "pezzo" più costoso vale quanto una Porsche.
Lorenzo Pianotti non è certo un collezionista convenzionale e monotono non è nulla in lui, ma forse la dote più spiccata oltre la tenacia certamente è la Generosità perchè quest'uomo "cultore e traduttore di sogni ", artista poliedrico e versatile in questi anni, ha voluto condividere le sue magie con gli altri coinvolgendo quanti l' hanno conosciuto e lo conoscono con le tante mostre allestite in giro per l’Italia, ma quella alla Caserma Santa Barbara in piazzale Perrucchetti a Milano è la mostra dove, per mesi, artiglieria a cavallo e cavalleria per gioco hanno convissuto fianco a fianco.
Questo Artista che per tanta generosità, ha aperto e apre persino la sua casa, non finisce qui e come nelle fiabe dove tutto è possibile ed è ancor più meraviglioso crederlo, quando l'infanzia è alle spalle, farà vivere magiche ed imprevedibili sensazioni, direi quasi indelebili per tanta "preziosità" del suo animo di Cavaliere errante sui suoi cavallucci!