Daniele Coscarella: “Il teatro è in crisi? E io lo faccio sul bus”

E’ nata durante la pandemia, sapevamo che il teatro avrebbe pagato un prezzo altissimo e che le nuove disposizioni avrebbero reso quasi impossibile l’organizzazione di spettacoli teatrali. Ci sembrava anche innaturale prevedere platee distanziate, il teatro è anche socialità, empatia, coinvolgimento, stare distanziati sconfigge quel contagio fisico necessario. Per esempio, una risata è contagiosa, se ride uno a 2 metri non contagia l’altro…stessa cosa vale per uno stato emozionale. Quindi trasferire il teatro in strada attraverso storie itineranti ci dava una doppia forza: avere un pubblico distanziato ma più coinvolto e l’atmosfera della strada, Roma “da vicino” è pazzesca!

Come ha scelto i percorsi e le pieces?

Abbiamo cercato ciò che poteva regalare un’esperienza visiva e culturale cercando di ascoltare la storia dei vari itinerari. Abbiamo giocato con le leggende e la fantasia. Sull’Isola Tiberina ci siamo inventati la storia degli abitanti che non sono mai scesi sulla terra ferma. Un grosso contributo ce l’ha dato la Roma Open Bus e le loro guide autorizzate per approfondire i contenuti e aneddoti. L’esperienza logistica sul campo ci ha permesso di realizzare quello che avevamo in testa.

Di cosa parla  “Vacanze Romane”, lo spettacolo di questa estate?

Dell’avventura di un gruppo di turisti, saliti per caso, volevamo solo una vacanza ma non sono mai più scesi da questa città e in chiave comica e irriverente, raccontano una storia dove ognuno noi ritroverà un angolo della propria città”

Un modo per coniugare la grande bellezza di Roma con il teatro…..

Assolutamente sì! Roma è il più grande palcoscenico del mondo, ogni giorno ne scopriamo la bellezza. Ma sa essere anche una strepitosa attrice, ogni tramonto è diverso, il profumo dei gelsomini che si arrampicano sui palazzi dell’800 è unico al mondo, il colle Palatino visto da Circo Massimo alle 20 con l’ombra arancione sulla skyline è un’emozione che commuove e molto altro. Noi diciamo sempre che avere un’attrice come Roma in compagnia ci permette di vincere ogni sera…Roma non sbaglia mai una battuta.

E' un progetto solo estivo o conta di proporlo anche in altri periodi?

Con la Roma Open Bus lavoriamo tutto l’anno per lo sviluppo di progetti itineranti volti alla valorizzazione del territorio. E’ una partnership nata l’estate 2020 e vorremmo portarla avanti nonostante la crisi sia sotto gli occhi di tutti. Abbiamo sviluppato un progetto di didattica itinerante per le scuole, Rifiutati. Uno spettacolo tra bullismo e raccolta differenziata, andato in scena quest’anno a giugno e contiamo di proseguirlo con la riapertura delle scuole. Poi all’orizzonte c’è una performance Cinema Roma, che attraverso tecnologie audio di ultima generazione, vuole esaltare la storia cinematografica di questa città. Le idee non mancano speriamo di riprendere il nostro cammino post pandemia.

Lei ha fondato una compagnia teatrale ed uno spazio teatrale. E' un modo per continuare a tenere vivo il teatro anche nell'attuale crisi?

Si. Il tentativo è trovare un’alternativa valida al processo di rinascita del Teatro e continuare a stimolare la creatività.   Non arrendersi all’evidenza. Credo che vadano salvaguardati e rispettati i luoghi storici del teatro come le sale, i teatri off, gli artisti che ne fanno parte e tutte le maestranze fondamentali per il settore ma al tempo stesso provare ad immaginare nuovi scenari. Ma questo lo dico anche per il Turismo, di cui molti forse dimenticano essere un connettore di benessere che insieme alla cultura, crea lavoro e indotto per tutta la città.

Ci sarà, secondo lei, una rinascita anche per teatro dopo questo stallo dovuto alla pandemia?

E’ un discorso lungo che dovrebbe tener conto di tanti fattori che comprendono una rinascita economica, un’attenzione politica sul tema cultura teatro, una curva pandemica che si assesti su queste percentuali ma soprattutto è necessario riportare le platee ad una capienza originale tale da permettere la sopravvivenza di teatri grandi e piccoli. Così come stanno le cose, sarà un inverno molto molto duro. Ci auguriamo tutti che il vaccino possa fare il suo percorso e riportare una tranquillità tra gli organi competenti. Nel frattempo abbiamo l’occasione di pensare ad una rinascita del settore teatro, provando a far emergere nuovi talenti, nuovi autori e modificare la pressione fiscale di un’impresa teatrale così da favorire produzione e distribuzione.

Recentemente ha lavorato con Massimiliano Bruno, non le è stato proposto un ruolo cinematografico? Le piacerebbe?

Con Massimiliano c’è un’amicizia che dura da anni, a lui devo molto della mia crescita professionale. Insieme abbiamo sviluppato tanti progetti dalla rassegna Short Lab alla formazione. Già prima del “Sogno di una Notte di Mezza Estate”, l’ultimo spettacolo teatrale che ci ha portato in tournée  per un anno e mezzo, ho avuto il piacere di recitare in alcuni ruoli al cinema. Si può sempre crescere e ambire a ruoli più grandi, dipende da me.

Un attore icona a cui si ispira?

Rimango umile e dico: Gian Maria Volonté e Viggo Mortensen.

Lo spettacolo o il progetto a cui più legato?

Almeno 4 che per motivi diversi hanno rappresentato un crocevia della mia vita: M’Atti D’Amore, L’amore Quando C’era di Chiara Gamberale, Monolocale 32m2 di spettacolo fatto in casa e Sogno di una Notte di Mezza Estate.

Sogno nel cassetto?

Il prossimo spettacolo da realizzare…e una fattoria piena di animali.