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Il Pci infiltrò un suo militante nelle Brigate rosse. Il libro-rivelazione

Nel settembre 1979 il Partito comunista italiano di Enrico Berlinguer infiltrò un suo militante nelle Brigate rosse d’accordo con il reparto antiterrorismo dei Carabinieri diretto da Carlo Alberto Dalla Chiesa. Inizio così l’”Operazione Olocausto 1”, che consentì poi alla Sezione anticrimine dei carabinieri di Roma di avviare lo smantellamento della colonna brigatista che operava nella capitale. Una collaborazione suggellata dal patto tra il senatore Ugo Pecchioli, che dirigeva la sezione Problemi dello Stato del Pci, e il generale che tre anni dopo sarà assassinato a Palermo da Cosa nostra, e che si rivelò decisiva per destabilizzare il partito armato. Lo racconta Domenico di Petrillo, comandante operativo della struttura antiterrorismo romana che agiva agli ordini di Dalla Chiesa, nel suo libro "Il lungo assedio. La lotta al terrorismo nel diario operativo della Sezione speciale anticrimine Carabinieri di Roma Copertina flessibile" di Domenico Di Petrillo (Ed. Melampo), in cui vengono svelati fatti rimasti coperti da segreto per quasi quarant’anni.  

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