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Culture
Human Technopole, ecco il progetto per il nuovo polo di ricerca dopo Expo 2015

Human Technopole è il polo di ricerca dedicato alla medicina predittiva che sorgerà al posto dei padiglioni dell’Expo, ideato dall'Istituto Italiano di Tecnologia. Sette centri di ricerca che daranno lavoro a quasi 1.500 persone. Affaritaliani.it racconta il progetto nella sua ultima versione, proprio oggi inviata al governo. Ecco l'intervista a Roberto Cingolani, direttore scientifico dell’Istituto Italiano di Tecnologia (Iit)

Di Maria Carla Rota
@MariaCarlaRota

Sette centri di ricerca su un’area da 30mila metri quadrati, quasi 1.500 persone occupate tra scienziati, tecnici e personale amministrativo, un obiettivo ambizioso: combattere la guerra contro il cancro e le malattie degenerative grazie alla medicina predittiva. Così, dopo l’Expo 2015 sui temi dell’alimentazione, sull'area di Rho-Fiera sorgerà un centro di ricerca dedicato alle scienze della vita: tecnologie, sapere e innovazione saranno applicate ai temi della nutrizione e della salute.

Italia 2040 "Human Technopole" è il nome del progetto scientifico proposto per il post Expo dall'Istituto Italiano di Tecnologia, che Affaritaliani.it racconta ora nella sua versione aggiornata, come è stata inviata proprio oggi al governo. La prima presentazione si era tenuta nel febbraio 2016: nel frattempo il progetto ha ricevuto la valutazione da parte di un comitato tecnico scientifico indipendente e internazionale, come spiega ad Affari Roberto Cingolani, direttore scientifico dell’Istituto Italiano di Tecnologia.

Professor Cingolani, qual è stato il giudizio del comitato internazionale?
"Il progetto è stato sostanziamente approvato nella sua interezza, siamo molto soddisfatti. In questi mesi abbiamo apportato le modifiche che ci sono state richieste, comunque non sostanziali: di fatto abbiamo reso i diversi aspetti del piano ancora più puntuali e precisi, condividendo con il Ministero della Ricerca e i Rettori delle Universita’ Milanesi le modifiche, e con il Ministero dell’Economia e Finanza la parte economico-finanziaria e il personale. La parte infrastrutturale, ovvero i sette centri di ricerca con facilites, è rimasta identica, ma anche la struttura scientifica è invariata al 95%. Nel complesso il progetto è diventato più fluido ed omogeneo".

roberto cingolani
Cingolani: "Così l'Italia
attirerà i cervelli"

Quanti lavoratori impiegherà Human Technopole?
"Le stime aggiornate prevedono 1474 posti di lavoro entro i primi 7 anni".

E quale sarà il costo del centro di ricerca?
"Il costo totale si è abbassato rispetto alla prima previsione e, soprattutto, non sarà uguale per tutti gli anni. Si inizia con 80 milioni di euro il primo anno, cifra che è già stata stanziata dal governo Renzi, per arrivare a 140 milioni di euro per il sesto e il settimo anno. All'inizio gli investimenti riguarderanno le infrastrutture, poi subentrerà il costo del personale e della ricerca".

In questi mesi ci sono state accese polemiche nel mondo della scienza, a cominciare dalla senatrice Elena Cattaneo. Nel mirino le modalità scelte per gestire l’operazione.
"Inevitabile per iniziative di questa portata, anche se talvolta troppo sopra le righe. Come sempre affermato, ricordo che gli 80 milioni di euro stanziati dal governo sono destinati a Human Technopole e vincolati a questo progetto, non vengono di sicuro usati per altre attività. Inoltre, dato che all'inizio Human Technopole non avrà personale, supporteremo con il personale dell'Istituto di Tecnologia la fase di partenza.”

Come verranno fatte le assunzioni?
"Ci saranno bandi internazionali per tutti i livelli, nella massima trasparenza e, ovviamente, con le dovute differenze. Per i direttori di ricerca le procedure sono più complesse, per i Post Doc viene pubblicato un bando sul sito web".

Quali saranno quindi i prossimi passi?
"Dopo l'invio al governo avvenuto oggi, un decreto legge dovrà istituire la nascita dell'infrastruttura Human Technopole. Poi si procederà su due piani: quello legale, con l'istituzione di statuti e regolamenti, e quello pratico, con la definizione dei bandi internazionali e la sistemazione degli spazi Expo. Verrà anche costituito un comitato di controllo che si occuperà della road map".

Che tempi prevede?
"Noi siamo pronti a dare il nostro contributo. Se tutto va avanti come previsto nel giro di 2 mesi si potrebbe iniziare. Perché la struttura entri a pieno regime, invece, i tempi sono più lunghi: ci vorranno 6 o 7 anni. Laboratori di grandi dimensioni richiedono un lustro per entrare nel pieno dell'attività".

Italia capofila nel campo della medicina predittiva?
"Molti paesi stanno facendo investimenti enormi in questo settore, dal Giappone all'Inghilterra agli Stati Uniti. Noi entriamo in questa sfida con un progetto che rispecchia, come obiettivo e come numeri, il Francis Crick Institute di Londra, che impiega 1500 persone e 100 milioni di sterline l'anno. E' lo stesso concetto della multidisciplinarietà sotto lo stesso tetto. L'unica differenza? L'investimento iniziale per l'edificio: privati inglesi hanno messo a disposizione 660 milioni di sterline. Human Technopole può però contare sui padiglioni costruiti per Expo e sfruttare quegli spazi, limitando le spese".

Human Technopole sarà un'occasione per tornare a trattenere e attirare "cervelli in fuga"?
"Sono fiducioso. Non è vero che l'Italia non sappia attirare ricercatori: qui all'Istituto di Tecnologia il personale proviene da 56 nazioni diverse del mondo. E il nostro paese, essendo uno dei più belli del mondo, attrae sicuramente. La differenza, allora, sta nel funzionamento: se si stabiliscono regole internazionali e si segue un modello di sviluppo angolassone, i ricercatori vengono volentieri".

HUMAN TECHNOPOLE: LA SCHEDA

L'OBIETTIVO
Il progetto scientifico promuove un approccio multidisciplinare e integrato sul tema della salute e dell'invecchiamento. Medicina, big data, nanotecnologie e nutrizione le parole chiave per creare una nuova conoscenza scientifica e nuove tecnologie. L'obiettivo è rendere l'Italia uno dei Paesi leader mondiale nell'ambito delle tecnologie umane e della long life.

I PARTECIPANTI
Il progetto nasce da un lavoro di squadra che vede in campo Governo, Regione, Comune insieme a numerosi altri soggetti. Oltre all'Istituto Italiano di Tecnologia, ci sono le università milanesi (Politecnico di Milano, Università degli Studi di Milano e l'Università degli Studi Milano Bicocca) in collaborazione con gli istituti di ricerca clinica e ospedaliera di Milano, la Fondazione Edmund Mach di Trento, la Fondazione ISI di Torino, il CINECA di Bologna e il CREA.

L'ORGANIZZAZIONE
Il progetto sarà realizzato nell'area Expo a Milano e prevede un'infrastruttura centrale di laboratori che ospiterà a regime circa 1500 fra ricercatori, tecnici e amministrativi. Altri laboratori sorgeranno all'interno degli istituti di ricerca partner, sotto forma di outstation.

I NUMERI
Lo Human Technopole sarà organizzato in 7 Centri:
- Medical Genomics
- Neurogenomics
- Agri-Food and Nutrition Genomics
- Data Science
- Computational Life sciences
- Analysis, decision and Society
- Nano Science and Technology

e 3 facilities condivise:
- Central Genomics
- Imaging
- Data Storage and High Performance Computing

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